Azienda agricola Di Gaspero Flavia e Umberto
Faedis
Faedis
La Storia
Il tempo trasforma i luoghi e le persone ma i quattro filari di Verduzzo piantati da nonno Eugenio ci sono ancora, simbolo di una coltivazione nata per necessità, poi diventata passione per il prodotto.
Una passione che ha superato momenti di vita difficili come le guerre mondiali, conquistato il cuore dei figli Giosuè e Mario e dei nipoti Flavia e Umberto, oggi custodi della memoria e della saggezza agronomica della famiglia Di Gaspero.
La nostra Azienda agricola Di Gaspero Flavia e Umberto valorizza il frutto antico della nostra terra con tecniche agronomiche rispettose della tradizione. Ci teniamo inoltre a ridurre l’impatto ambientale limitando il più possibile l’uso di fitofarmaci ed eseguendo gli interventi prevalentemente a mano. Nella nostra cantina i vini maturano in moderne vasche d’acciaio accanto a quelle di cemento, eredità degli anni ‘70, che garantiscono un prodotto più equilibrato grazie ai minori sbalzi termici.
E poi c’è la bottaia in rovere, dove affiniamo il nostro Refosco; grazie ai micro scambi con l’esterno ne ammorbidiamo la ruvidità, ma solo un po’. Vogliamo che sia sincero sui tratti della nostra gente e della nostra terra.
Filosofia
Siamo piccoli produttori dal cuore generoso. Conosciamo i nostri 12 ettari di terra come i nostri figli. Quando passerai in azienda troverai solo noi, quelli che camminano in vigna, quelli che guidano il trattore e assaggiano il vino in cantina. E il nostro grande e vecchio albero, che ci osserva da decenni.
Nei nostri 12 ettari vitati, coltiviamo vitigni rossi e bianchi, internazionali e autoctoni. A pochi passi dalla nostra cantina si snoda un sentiero che costeggia uno di vigneti. Seguendolo, arrivi alle cave di pietra oggi dismesse, testimoni della mineralità del territorio. Più avanti, l’ombra del bosco ti accompagna fino al torrente Grivò, sulle cui pozze e cascate volteggiano spesso falchi e poiane. Più in là sorge la Chiesa di San Rocco, conosciuta per gli affreschi della lotta di San Giorgio contro il drago.
In una terra così sfumata, produrre vino è un segno di buon vivere, che ci permette di intensificare il legame con ciò che siamo stati e che siamo. Nascosta tra le nostre nostre uve c’è la pace che la società attuale cerca, poi dimentica e poi cerca di nuovo.
Qui insomma con un calice è facile evocare memorie e percezioni. Fare la conoscenza di un vino ci ricorda di riflettere su ciò che mangiamo e beviamo tutti i giorni, affinché in ogni assaggio recuperiamo il tempo che ci serve per riconnetterci con noi stessi.
Nel nostro vino ci trovi amori, discordie, contaminazioni culturali, convivenze; ci trovi, il carattere della gente friulana, persone riservate, che hanno bisogno di tempo per aprire il loro grande cuore.
I prodotti
La nostra azienda è vocata al Refosco quanto lo è la terra dove viene prodotto, Faedis. Nella nostra cantina andiamo fieri dei nostri Refosco Riserva Etichetta Nera e Refosco Etichetta Bianca; più minerale e strutturato il primo, più fruttato e leggero il secondo. Versato in ampio calice, il Refosco presenta un colore rosso rubino intenso con evidenti riflessi violacei, che tendono al granato con l’invecchiamento. Al naso offre un bouquet di sensazioni che passano dal floreale al fruttato. La sfumatura è rappresentata dalla mineralità, accompagnata dai sentori di sottobosco, foglie bagnate e doghe di vecchia botte di castagno.
È un vino che si accosta bene alla carne, in particolare alla cacciagione, di cui i boschi delle colline intorno alla nostra azienda sono ricchi. L’affinamento in botte permette di ammorbidirne i tannini conservando l’acidità che esalta gli aromi di piatti di marcata succulenza.
Il carattere del Refosco è legato intimamente all’area che lo esprime, evocatrice di atmosfere medievali, sia per la presenza di numerosi resti di castelli dell’epoca che per l’aspetto naturale delle alture dove sorgono, situate nel cuore dei Colli Orientali del Friuli. Persino l’etichetta, con la presenza di segni archetipi di antica e sedimentata simbologia, indirizza l’estimatore ad addentrarsi nei silenzi e nelle storie di un territorio su cui la vite del Refosco estende le sue radici.