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Palmanova: una città a stella che cattura il cuore!

Immaginate di poter volare. Di salire in alto, sempre più in alto, sopra le pianure verdi e ordinate del Friuli Venezia Giulia, fino a quando il mondo sotto di voi non diventa una mappa vivente. Ad un certo punto, notereste qualcosa di incredibile, un disegno che sfida la logica della natura e persino quella della maggior parte delle città create dall’uomo. Vedreste una stella perfetta a nove punte, incisa nel terreno con una precisione geometrica che lascia senza fiato. ⭐

Quella non è un’illusione, né un’opera d’arte astratta. Quella è Palmanova!

Benvenuti in uno dei luoghi più unici e affascinanti d’Italia, una città-fortezza che non è semplicemente un borgo da visitare, ma un’esperienza da vivere, un viaggio nel tempo che inizia nel momento stesso in cui se ne varca una delle sue maestose porte. Dimenticate le metropoli caotiche e le destinazioni prese d’assalto. Palmanova è un gioiello di autenticità, un luogo dove la storia sussurra da ogni pietra e la bellezza si svela lentamente, passo dopo passo, in un’atmosfera di pace quasi surreale. Preparatevi a scoprire perché questa fortezza, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è molto più di una meraviglia architettonica: è un’emozione pura.

Una fortezza nata da un sogno di perfezione e potere

Per capire davvero l’anima di Palmanova, dobbiamo fare un salto indietro di oltre quattrocento anni. Siamo alla fine del XVI secolo e la potente Repubblica di Venezia, la Serenissima, ha bisogno di proteggere i suoi confini orientali dalle incursioni turche e dalle ambizioni dell’Arciducato d’Austria. Non le serve una fortezza qualunque, ma un baluardo inespugnabile, una macchina da guerra perfetta, un simbolo visibile della sua ingegnosità e del suo potere.

Antica Pianta di Palmanova.
Antica Pianta di Palmanova.

Così, il 7 ottobre 1593, giorno dell’anniversario della vittoria di Lepanto, venne posata la prima pietra!

Il progetto era rivoluzionario: una pianta poligonale a nove punte, circondata da un sistema di bastioni, fossati e rivellini studiato per non lasciare alcun punto cieco, per rendere ogni attacco nemico un suicidio tattico. Ogni angolo, ogni pendenza, ogni distanza era calcolata secondo le più avanzate teorie di ingegneria militare del Rinascimento. Palmanova non è nata e cresciuta spontaneamente come la maggior parte delle città; è stata concepita su un foglio bianco, un’utopia militare e urbanistica diventata realtà.

Passeggiare oggi lungo le sue strade radiali, che convergono tutte verso il cuore pulsante della città, la Piazza Grande, significa camminare dentro la mente di quegli architetti visionari. Si percepisce un ordine, un’armonia che trasmette un senso di sicurezza e stupore. La sua storia è complessa: dopo la caduta di Venezia, passò sotto il dominio di Napoleone, che ne aggiunse un’ulteriore cerchia di fortificazioni, e poi sotto l’Impero Austriaco, fino a diventare italiana. Ogni epoca ha lasciato la sua impronta, ma nessuna ha mai scalfito la purezza del suo disegno originale a stella. 🏰

Cosa vedere a Palmanova: un itinerario nel cuore della stella

Entrare a Palmanova è come attraversare un portale temporale.

Porta Aquileia a Palmanova
Porta Aquileia a Palmanova

Ci sono tre ingressi monumentali, tre porte che un tempo erano gli unici punti di accesso sorvegliati: Porta Udine, Porta Cividale e Porta Aquileia. Ognuna ha il suo carattere, la sua eleganza solenne.

Le Porte di Palmanova sono tre imponenti accessi monumentali che permettono di entrare nella città stellata, autentico capolavoro urbanistico del Rinascimento militare. Ogni porta è orientata verso un’importante direttrice stradale e racconta un pezzo di storia della Serenissima.

🔹 Porta Aquileia . È la più scenografica e monumentale. Oltrepassandola si accede direttamente alla radiale principale che porta al cuore della città, Piazza Grande. La porta era dotata di ponte levatoio e sistemi difensivi come caditoie e feritoie. Il nome deriva dalla direzione verso cui guarda, cioè la città di Aquileia.

🔹 Porta Cividale. Rivolta verso nord-est, in direzione di Cividale del Friuli. Oggi è meno battuta rispetto alle altre, ma conserva intatta la sua struttura militare originaria. Era un punto strategico di controllo e raccordo con le valli del Natisone.

🔹 Porta Udine. È la più usata oggi, perché collega Palmanova direttamente alla città di Udine. Come le altre, era dotata di ponte levatoio e sbarramenti per impedire l’accesso ai nemici. È l’ingresso più diretto per chi arriva dalla pianura friulana.

Tutte e tre le porte sono integrate nei bastioni della cinta muraria e rappresentano non solo funzionalità militare, ma anche potere e autorità veneziana, simboleggiata spesso dal Leone di San Marco scolpito sulle facciate. Oggi sono testimoni silenziosi dell’ingegno rinascimentale, ancora perfettamente leggibili nella pianta stellare della città.

Visitare Palmanova attraverso queste porte significa letteralmente “entrare nella storia”.

Appena varcata una di esse, il rumore del mondo esterno sembra attenuarsi, sostituito da una quiete che invita all’esplorazione.

palmanova
Palmanova e la sua bellissima pianta a stella.

Il punto di partenza naturale di ogni visita è la magnifica Piazza Grande. Non è una piazza qualunque, ma un esagono perfetto, immenso, quasi sproporzionato per le dimensioni della città. Questa vastità era voluta: doveva servire come piazza d’armi, un luogo dove radunare rapidamente l’intera guarnigione. Oggi, è il salotto buono di Palmanova. Al centro svetta un alto stendardo, il “pennone”, e tutto intorno si affacciano edifici storici di una bellezza sobria ed elegante, come il Palazzo del Provveditore Generale e la Loggia della Gran Guardia. Sedetevi su una delle panchine, chiudete gli occhi e immaginate il suono degli zoccoli dei cavalli, gli ordini in veneziano, la vita febbrile di una fortezza di confine.

Piazza di Palmanova. Duomo Dogale / Chiesa del Santissimo Redentore
Piazza di Palmanova. Duomo Dogale / Chiesa del Santissimo Redentore

Dalla piazza, alzate lo sguardo verso il Duomo Dogale, dedicato al Santissimo Redentore. La sua facciata bianca e pulita, in stile barocco ma con un rigore quasi neoclassico, contrasta meravigliosamente con il verde dei giardini circostanti. Non lasciatevi ingannare dalla sua apparente semplicità: è un edificio ricco di significato, l’unico luogo di culto che la Serenissima permise di costruire all’interno della fortezza. All’interno, custodisce opere d’arte di pregio, tra cui la famosa pala del Pomponio Amalteo.

Ma la vera magia di Palmanova, forse, si scopre camminando. Lasciate la piazza e scegliete una delle sei strade principali che si diramano come raggi. Perdetevi nelle borghi minori, le vie secondarie che collegano le strade principali, e scoprirete angoli silenziosi, cortili nascosti e scorci di vita quotidiana che raccontano l’autenticità di questo luogo.

Qui non ci sono folle oceaniche, ma il saluto cordiale dei residenti, il profumo del caffè che esce da un bar, il rintocco delle campane. È una città a misura d’uomo, dove il tempo sembra scorrere a un ritmo diverso. ❤️

Per gli appassionati di storia, una visita al Museo Storico Militare è d’obbligo. Situato sui bastioni di Porta Cividale, racconta quattro secoli di vita militare attraverso uniformi, armi, mappe e documenti. È il modo migliore per comprendere la funzione strategica e la vita quotidiana dei soldati che hanno abitato questa fortezza.

Campi verdi appena fuori da Palmanova
Campi verdi appena fuori da Palmanova

Infine, l’esperienza che non potete assolutamente perdervi è una passeggiata o un giro in bicicletta lungo il perimetro delle fortificazioni. Il percorso, lungo circa 7 chilometri, si snoda tra i bastioni, le gallerie sotterranee (alcune visitabili!) e i prati verdissimi dei fossati.

Da qui si ha la prospettiva migliore sulla genialità difensiva della città e si gode di una pace incredibile. È il luogo perfetto per un picnic, per leggere un libro o semplicemente per ammirare il tramonto che tinge di rosa le antiche pietre.

L’autenticità di un borgo che è più di un monumento

Ciò che rende Palmanova così speciale non è solo la sua pianta a stella o la sua storia imponente. È la sua anima. A differenza di altre città-museo, Palmanova è viva, vibrante, autentica. È una comunità vera, dove i bambini giocano in piazza dopo la scuola e gli anziani chiacchierano sulle panchine. Questa normalità, incastonata in una cornice così straordinaria, crea un contrasto affascinante.

Piazza di Palmanova dall'alto
Piazza di Palmanova dall’alto

L’autenticità si respira nell’aria. È nel modo in cui la luce del sole filtra tra gli alberi di Piazza Grande, nel silenzio quasi totale che si può trovare in una delle gallerie di contromina, nel sapore di un caffè preso in un locale storico.

Palmanova ti costringe a rallentare, a osservare i dettagli, a connetterti con un passato glorioso senza sentirti in un museo a cielo aperto. È un luogo che invita alla contemplazione e alla scoperta, un rifugio dallo stress della modernità.

 

Un assaggio autentico di Friuli a due passi dalla fortezza!

Un viaggio, si sa, è fatto anche di sapori.

E il Friuli Venezia Giulia è una terra di tradizioni gastronomiche forti, genuine e indimenticabili. Appena fuori dalle mura stellate di Palmanova, c’è un piccolo segreto che ogni buongustaio dovrebbe scoprire, un luogo dove la tradizione è di casa e i sapori sono quelli di una volta. Parliamo di Fattoria Gortani, una piccola realtà,  che rappresenta un vero e proprio tempio dei prodotti tipici friulani!

frant d'alpeggioQui, tra le campagne che circondano la fortezza, nascono dei prodotti unici, frutto di lavoro, passione e tradizione!

Nasce un formaggio che è un poema di montagna: il Formadi Frant d’Alpeggio. Prodotto con latte d’alpeggio perché la fattoria d’estate.. si trasferisce a Malga Pozof! Sullo splendido scenario del Monte Zoncolan, dove la natura regna incontrastata, i pascoli sono rigogliosi e l’aria è pulita. Le essenze dei pascoli della Malga conferiscono al Frant un sapore unico!

Mucche in alpeggio a Malga Pozof sullo Zoncolan.
Mucche dell’az. Gortani in alpeggio a Malga Pozof sullo Zoncolan.

Non è un formaggio come gli altri. Nasce da una ricetta antica, un modo sapiente per recuperare le forme di formaggio di malga non perfettamente riuscite. Queste vengono sminuzzate, amalgamate con panna, latte, sale e pepe, creando un impasto cremoso e dal sapore deciso, intenso, quasi piccante, con un profumo che evoca i pascoli, il fieno e l’aria pura delle Alpi. Ogni assaggio è un’esplosione di sapore, un pezzo di storia casearia friulana che si scioglie in bocca. È un prodotto per palati curiosi e coraggiosi, un’esperienza che non si dimentica. 😋

frico di ameliaE poi, c’è lui, il re della cucina friulana, il comfort food per eccellenza: il frico! Ma alla Fattoria Gortani non troverete un frico qualsiasi. Troverete Il Frico di Amelia!

Frico di Amelia preparato in padella.
Frico di Amelia preparato in padella.

Sì, perché è proprio la signora Amelia a prepararlo, con le sue mani esperte, seguendo la ricetta di famiglia, con ingredienti locali!

Cotto lentamente in padella fino a diventare una tortina dorata e croccante fuori, con un cuore morbido e filante di formaggio e patate. Non è un prodotto industriale, è un gesto d’amore. È il sapore della domenica in famiglia, del calore del focolare, della semplicità che diventa eccellenza. Assaggiarlo è come ricevere un abbraccio dalla nonna friulana che non avete mai avuto.

Visitare Palmanova e non fare una sosta golosa in un luogo così autentico sarebbe un vero peccato. È il modo perfetto per completare l’esperienza, unendo la meraviglia per gli occhi a quella per il palato, e portando a casa non solo il ricordo di una città a stella, ma anche il sapore vero del suo territorio.

Allora, siete pronti a lasciarvi conquistare? Palmanova vi aspetta, con la sua geometria perfetta, la sua storia avvincente e la sua anima serena. È una destinazione che non delude, che sorprende e che, una volta scoperta, resta per sempre nel cuore. Fate le valigie, la stella del Friuli brilla per voi. ✨