Il prosciutto San Daniele DOP è un’eccellenza italiana, che nasce a San Daniele del Friuli, rinomata per il suo sapore unico e per la sua ottima qualità.
Questo prodotto della gastronomia friulana rappresenta secoli di tradizione artigianale, con le sue caratteristiche distintive e la sua tipicità, custodite dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele.
Leggi questo articolo per scoprire come riconoscere l’autenticità di questo prosciutto, grazie al marchio, al territorio di produzione e alle caratteristiche uniche di aroma, gusto, forma e consistenza.
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ToggleCome riconoscere il prosciutto San Daniele DOP autentico
L’aspetto chiave più importante ed evidente per poter identificare un autentico prosciutto San Daniele è il marchio a fuoco del consorzio, che rappresenta un segno distintivo di garanzia di qualità e controllo.
Come nasce il marchio?
Negli anni ‘60 nasce il disciplinare di produzione di questo prosciutto, con lo scopo di regolare la produzione del San Daniele DOP e di sottoporlo a rigorosi controlli. Questi controlli sono effettuati sull’allevamento, verificando l’origine della carne e il tipo di alimentazione degli animali; ma anche sulle cosce che arrivano a San Daniele.
Negli anni ‘80 il disciplinare di produzione è passato ad un ente terzo di certificazione, chiamato IFCQ, che si occupa di marchiare le cosce che sono in possesso di tutti i requisiti, a seguito di controlli su allevamenti e produttori.
Il marchio a fuoco permette anche di conoscere la data di inizio della stagionatura!
Inoltre, il prosciutto di San Daniele è certificato DOP (Denominazione di Origine Protetta), poiché può essere prodotto solo in una determinata zona geografica. Se vuoi scoprire di più sulle varie denominazioni dei prodotti, come DOP, DOC, IGP e così via, ti consigliamo di leggere il nostro articolo a riguardo, che trovi qui!
Il territorio di produzione
Nel caso del San Daniele la zona geografica di produzione è molto ristretta, infatti include solamente il comune di San Daniele. Questa area particolarmente ristretta assicura l’accesso del prodotto al particolare microclima del luogo.
Il paese di San Daniele del Friuli si trova a metà strada fra le Prealpi Carniche e il Mare Adriatico, ad un’altitudine di 252m slm. Questo paese è immerso in un bellissimo paesaggio collinare, ricco di corsi d’acqua, di laghi e di vasti boschi. Esplorando la cittadina, si possono visitare monumenti artistici, come la Chiesa di Sant’Antonio Abate, che conserva un meraviglioso ciclo di affreschi rinascimentali, o il Duomo.
Inoltre, a San Daniele è possibile visitare la più antica biblioteca della regione, ovvero la Biblioteca Guarneriana.
Fra le varie specialità del luogo, oltre al prosciutto, è nota anche la trota, che viene allevata nelle acque del fiume Tagliamento.
Le caratteristiche uniche del San Daniele DOP
Il prosciutto San Daniele DOP si riconosce grazie alle sue caratteristiche uniche, che è possibile apprezzare con tutti e cinque i sensi, dal gusto, all’olfatto e alla consistenza!
Forma e dimensioni
Questo prosciutto si distingue da qualsiasi altro prosciutto crudo perché viene mantenuta la zampa per intero. Essa è importante nel processo di stagionatura, in quanto permette all’umidità di evaporare verso l’alto, grazie all’osso poroso.
Dunque, se un prosciutto non ha la zampa non si tratta di un San Daniele DOP!
La tipica forma a chitarra che lo contraddistingue è ottenuta attraverso il procedimento della pressatura.
Colore e consistenza
Il colore della fetta di prosciutto varia dal rosa al rosso, mentre il grasso è bianco o leggermente rosato. Per quanto riguarda la consistenza, con una corretta stagionatura mantiene l’elasticità, ma anche la compattezza.
Il gusto
Il prosciutto di San Daniele DOP intorno al tredicesimo mese di stagionatura raggiunge il bouquet aromatico che lo caratterizza.
Per poter controllare gli aromi del prosciutto durante la stagionatura, può essere utilizzato un ago o un ossicino di cavallo lungo e appuntito, che viene inserito nella coscia e che trattiene i profumi con la sua porosità.
Come ci spiega il Prosciuttificio Prolongo nel video che trovi qui, sono principalmente due i profumi che si riscontrano:
- quello della parte grassa, dall’aroma che richiama il burro di malga, con sentori di fieno e, in alcuni casi, con una piccola nota acida;
- quello della parte magra, che si sviluppa grazie all’aumento della temperatura estiva, che fa partire una fermentazione enzimatica. Questa parte presenta accenni di nocciola, soprattutto se viene stagionato in modo naturale.
Questi aromi delicati sono indici di una corretta stagionatura e creano un’esperienza sensoriale unica con ogni fetta di San Daniele.
La fetta perfetta si ottiene quando si allineano i tempi di stagionatura della parte grassa e della parte magra. Quella grassa deve avere una buona profumazione e deve perdere fibrosità, mentre quella magra deve essere caratterizzata da compattezza ed elasticità.
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Se vuoi scoprire di più su questo tesoro culinario friulano, puoi visitare il sito del Consorzio, qui, e leggere gli altri articoli a riguardo che trovi nel nostro Food Blog.