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Latteria 12 mesi
“Latteria” (“latarie” in lingua locale) è nome specifico del formaggio tradizionale friulano che si produceva nei caseifici sociali turnari con latte crudo vaccino proveniente da due munte e privato di parte del grasso per affioramento naturale.
Produttore
Latteria turnaria di Campolessi
Territorio
Gemona del Friuli
A come Agricoltura – attenzione al benessere animale, precise prescrizioni alimentari, severe regole di reperimento dei foraggi.
Qu coma Qualità – parametri qualitativi del latte al di sopra degli standard merceologici a garanzia di trasformati di eccellenza.
A come Ambiente – ridotto raggio della filiera, maggior attenzione nella gestione dei reflui di allevamento.
La filiera dalla produzione dalla materia prima al confezionamento dei prodotti trasformati si sviluppa in un areale di 90 km di raggio al cui centro troviamo lo stabilimento che effettua la raccolta e prima trasformazione del latte crudo vaccino. La vacche che producono il latte si alimentano con materie prime che per almeno il 25% provengono dall’areale di riferimento e che per il 50% sono autoprodotte dall’allevatore. Ciò a garanzia di un reperimento in prevalenza locale delle componenti della razione. Gli allevamenti aderenti alla filiera certificata si impegnano a diminuire le emissioni di azoto riducendo in modo sensibile il carico azotato rispetto alle già severe norme comunitarie. Il disciplinare prevede una quantità di 160 kg di azoto per ettaro nelle zone classificate vulnerabili e 300 kg di azoto per ettaro in quelle ordinarie.
Produttore
Nel 1908, quando la Latteria Sociale Turnaria di Campolessi muove i primi passi, in Friuli già operano 210 latterie e 230 malghe. Sono 120 i soci fondatori. In quell’anno la società acquista un terreno lungo la strada Pontebbana (ha un’estensione di 218 mq, il prezzo è di 0,60 lire al mq) e nel 1909 viene costruito il primo caseificio. Fondamentale si rivela il contribuito, pari a 100.000 lire, che perviene dall’onorevole Ugo Ancona, originario di Ferrara ma eletto in Parlamento nel mandamento di Gemona. Il primo consiglio di amministrazione si svolge il 15 dicembre 1908, con l’elezione a presidente di Valentino Cargnelutti (ne seguiranno altri 14, sino all’attuale: Sereno Milisso).
Col tempo la latteria, oltre a rivestire un importante ruolo economico, finisce con l’assumere sempre più una funzione sociale. Il sostegno alla comunità si manifesta inizialmente con prestiti di attrezzi, a costi contenuti, a favore degli agricoltori locali. Seguono, dagli anni venti agli anni quaranta, l’elargizione di fondi da parte dei soci da destinare all’asilo, la concessione di una parte del terreno di proprietà della latteria a uso delle “istituzioni parrocchiali”, un contributo economico per la costruzione della chiesa.
Territorio
La cittadina è conosciuta nel mondo come la capitale del terremoto che nel 1976 sconvolse il Friuli ed è oggi uno dei principali simboli della rinascita della regione ed è esempio e modello di una “ricostruzione riuscita”.
A Gemona del Friuli si possono trovare il Duomo di Santa Maria Assunta dalle architetture romanico-gotiche; la Cineteca del Friuli, un archivio videografico e bibliografico di materiale riguardante la storia del cinema; il Santuario di Sant’Antonio, che risulta essere il più antico luogo di culto al mondo dedicato al Santo di Padova.
Abbinamenti
Ottimo come abbinamento per secondi piatti a base di carne, arrosti, umidi, con contorno di verdure, accompagnato da un vino rosso deciso, ad esempio un Refosco o un Cabernet, oppure con salumi ed affettati tipici della tradizione friulana.