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Forchir

Il territorio
L’azienda
azienda forchir viticoltori in friuli
ribolla azienda forchir viticoltori in friuli
azienda forchir viticoltori in friuli
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uva azienda forchir viticoltori in friuli
azienda forchir viticoltori in friuli vigne

    Medio Friuli

    Nel cuore del Friuli, in una dolce pianura, si trovano immersi in una natura sconfinata alcuni comuni caratterizzati …
    L’azienda
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    azienda forchir viticoltori in friuli
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      Il territorio

      Medio Friuli

      Nel cuore del Friuli, in una dolce pianura, si trovano immersi in una natura sconfinata alcuni comuni caratterizzati …

      La Storia

      Azienda fondata dalla famiglia nobile di origine austriaca Forchir, trasferitasi nel cuore del Friuli alla fine del 1800. Dapprima completamente agricola, si specializza nei decenni nella viticoltura e nella trasformazione vinicola, tanto da essere una delle primissime aziende a vendere vino imbottigliato della regione.

      L’esperienza e le capacità vengono tramandate di padre in figlio per generazioni, fino all’inizio degli anni ’80, quando l’azienda viene ceduta al giovane enologo Gianfranco Bianchini che già da alcuni anni vi prestava lavoro e consulenza. È in quel momento che ha inizio la storia moderna dell’azienda. Di proprietà oggi di Gianfranco Bianchini, quarta generazione di viticoltori, e della figlia maggiore Giulia, Può contare su una superficie vitata di circa 245 ettari posti al centro della denominazione Friuli D.O.C., divisi in quattro differenti zone: Camino al Tagliamento, Spilimbergo, Codroipo e Precenicco.

      LA TENUTA E I SUOI VIGNETI

      L’attuale composizione è divisa in quattro grandi appezzamenti:

      • Spilbergo: 55 ha c.ca – terreni calcareo/dolomitici – Pinot Grigio, Chardonnay e Sauvignon.
      • Camino al Tagliamento: 160 ha c.ca – terreni alluvionali/sassosi – Tutti gli altri i rossi e bianchi
      • Codroipo: 15 ha c.ca – terreni alluvionali/sassosi – Vitigni Resistenti
      • Precenicco: 15 ha – terreni alluvionali – Prosecco Doc

      LA CANTINA

      Nel mezzo dei vigneti di Camino al Tagliamento si trova la modernissima cantina di vinificazione Forchir, costruita nel 2014, e figlia dei nostri tempi: siamo consapevoli di quanto sia oggi fondamentale rispettare l’ambiente naturale in cui viviamo e da cui otteniamo le preziose uve che utilizziamo per i nostri vini.

      Non è più sostenibile uno stile di gestione della cantina vecchio e inquinante. Il nostro impegno si trasforma in una cantina completamente carbon-free, che autoproduce energia rinnovabile dal sole con un impianto fotovoltaico di circa 180kw, in quantità sufficiente da renderla indipendente, ed ha emissioni inquinanti zero. È dotata di presse soffici, controllo automatico delle temperature, vinificazione in assenza di anidride solforosa, impianto di imbottigliamento in ambiente sterile con produzione di 3.000 bottiglie/ora, termocondizionato per un’ottimale conservazione del prodotto.

       


      Come proprietario dell’azienda ed enologo, ho la grande responsabilità, ma al tempo stesso la grande soddisfazione, di trasmettere la mia conoscenza, passione ed entusiasmo ai miei figli ed a tutti coloro che condividono il nostro lavoro. Esprimere attraverso ciascuno dei nostri vini, quell’irripetibile interazione fra terreno, microclima e vitigno che ne segna in modo inconfondibile la provenienza: il Friuli, che come dichiaro in etichetta con le parole di Nievo, piccolo compendio dell’universo.

      Gianfranco e Giulia Bianchini
      Forchir

      Filosofia Ecofriendly, Stile e Vinificazione

      Grande attenzione si è creata negli ultimi vent’anni al trattamento del vigneto; aderendo alla certificazione volontaria S.q.n.p.i., attestiamo di condurre buone pratiche di vigneto, atte soprattutto alla drastica riduzione dei prodotti fitosanitari, fino alla loro completa eliminazione come nel caso dei diserbanti che vengono sostituiti da semplici pratiche meccaniche come la lavorazione del terreno infraceppo che taglia le radici delle infestanti.

      Per limitare l’apporto di fertilizzanti ed aumentare il substrato, pratichiamo la trinciatura dei sarmenti in campo, ma soprattutto il sovescio. Questa pratica, che consiste nella semina interfilare di miscele di essenze erbacee (e successivamente nell’interramento del cotico erboso trinciato), restituisce al terreno materia organica, ne migliora le caratteristiche fisiche e strutturali (aumentando la ritenzione idrica e la resistenza all’erosione), fissa l’azoto atmosferico al suolo, esercita un’azione di bio-controllo su funghi patogeni e nematodi e incrementa la biodiversità.

      Quasi tutti i nostri 250 ettari vitati sono sotto copertura di “ala gocciolante”, ovvero un tubicino microforato posto pochi cm sotto il manto erboso che consente un’irrigazione rispettosa, senza sprechi di acqua. Abbiamo inoltre installato Phytobac, il sistema naturale per la biodegradazione dei residui di agrofarmaci presenti nelle acque reflue derivanti dai lavaggi della strumentazione agricola. Per i nostri vini utilizziamo solo bottiglie leggere, per ridurre la dispersione di CO₂ durante la lavorazione del vetro, ed utilizziamo solo sughero a ridotta impronta ambientale certificata.

      Ma la novità assoluta è che finalmente abbiamo imbottigliato e introdotto sul mercato i nostri nuovi vini PIWI: Ethos e Kàlos, prodotti da Vitigni Resisitenti, derivanti da incroci tra i vitigni europei e americani e che hanno migliore resistenza sia agli stress idrici che alle malattie fungine (come peronospora e oidio) e che quindi non necessitano alcun trattamento nei vigneti…OLTRE IL BIOLOGICO!

      STILE

      I Bianchini hanno voluto realizzare un progetto: basse rese per ettaro per produrre vini di qualità, ottima mineralità grazie alla tipologia di terreno, no-oak aged, solo monovitigno e grandi profumi: il vino perfetto per esprimere il proprio territorio, nel rispetto del consumatore mantenendo il migliore prezzo possibile.

      VINIFICAZIONE

      • Bianchi: pressatura soffice, fermentazione a temperatura controllata, breve macerazione sulle proprie bucce (24h), maturazione in acciaio (Charmat lungo per gli spumanti: 12 mesi sui lieviti la Ribolla Gialla).
      • Rossi: macerazione sulle bucce in assenza di rimontaggi meccanici per evitare estrazioni di tannini verdi, in vasche Inox con metodo Ganimede (che sfrutta il potenziale naturale del gas naturale di fermentazione per ottenere un’estrazione delicata ed efficace delle sole sostanze nobili); maturazione in acciaio e poi un anno in bottiglia prima di uscire sul mercato. Notevole è l’attenzione per il minimo utilizzo di Anidride Solforosa, che rimane sempre sotto i 60 mg/litro nella fase di imbottigliamento.