Skip to main content

Spedizione Gratuita da €69,90

Majano, il “Baricentro Inatteso” del Friuli Collinare

Quando si pensa al Friuli-Venezia Giulia, la mente corre spesso alle spiagge di Lignano, alle vette delle Dolomiti Friulane o alle piazze storiche di Udine e Trieste. Eppure.. esiste un Friuli più intimo, rurale e autentico, che si svela a chi ha la curiosità di deviare dai percorsi più battuti. In questo contesto, Majano emerge non come una semplice località di passaggio, ma come un vero e proprio epicentro di esperienze, un luogo che condensa in sé l’anima della sua terra.

Situato in una posizione geograficamente invidiabile, Majano funge da cerniera tra tre icone del territorio: la nobile San Daniele del Friuli a ovest, la resiliente Gemona del Friuli a nord, e il maestoso fiume Tagliamento che ne lambisce i confini a est. Questo articolo è una guida completa per esplorare Majano, un invito a scoprire perché questo comune merita una visita approfondita, tra storia, natura, eventi e sapori indimenticabili.

Un Territorio Strategico: Il Vantaggio di Essere al Centro di Tutto

Per comprendere appieno il fascino di Majano, è fondamentale analizzare la sua geografia. Non si tratta solo di coordinate su una mappa, ma di un crocevia di paesaggi, culture e opportunità che ne definiscono l’identità.

A Un Passo da San Daniele del Friuli, la Patria del Prosciutto!

Stagionatura dei prosciutti a San DanieleA praticamente meno di dieci minuti d’auto, si erge la collina di San Daniele del Friuli, famosa in tutto il mondo per il suo inimitabile Prosciutto Crudo DOP!

La vicinanza con questo polo enogastronomico rende Majano una base strategica e più tranquilla. È possibile soggiornare a Majano, godendo della sua pace, per poi esplorare le prosciutterie e le osterie sandanielesi, combinando così il relax con un’esperienza di gusto di altissimo livello!

Questa prossimità ha influenzato anche la cultura locale, creando un legame indissolubile con le tradizioni culinarie del Friuli Collinare. Se vuoi scoprire di più sul prosciutto di San Daniele, ti consigliamo di leggere questo articolo 👉🏻 Prosciutto San Daniele DOP: un viaggio millenario nel sapore autentico del friuli

All’Ombra di Gemona, Simbolo di Rinascita

Duomo di Gemona
Duomo di Gemona

Da Majano basta una manciata di chilometri – dieci, dodici in tutto – per scollinare verso Gemona del Friuli: pochi minuti in auto lungo la Strada Regionale 463, oppure una pedalata che attraversa i campi morenici fino al greto luminoso del Tagliamento, così largo da far intuire già da lontano la silhouette medievale di Gemona. Arrivandoci, il primo sguardo è per il Duomo di Santa Maria Assunta, capolavoro gotico affacciato su via Bini: la facciata bianca, ricostruita pietra su pietra dopo il terremoto del 6 maggio 1976, racconta insieme il passato e la tenacia di una comunità che ha saputo rinascere. Dentro, la luce radente esalta capitelli e affreschi; poco più in alto, la loggetta del campanile offre un panorama che corre dalle Prealpi Giulie alla pianura friulana – lo stesso paesaggio che, tornando a Majano, osservi dal belvedere del Castello di Susans.

Passeggiando nel centro storico di Gemona, fra archi in pietra e portici recuperati, vale la pena fermarsi al Museo “Frammenti di memoria 1976”, dove fotografie e testimonianze audio restituiscono l’impatto del sisma e la lunga stagione di solidarietà internazionale che seguì. Lungo le stesse vie sorge il Troi dai Cidulins, l’antico camminamento che sale alla rocca: un sentiero breve ma ripido, premiato da un colpo d’occhio circolare sulle valli e sui colli di Majano. Prima di rientrare, una fetta di gubana o di frico nelle osterie sotto i portici ricompone il quadro dei sapori friulani; poi la strada di ritorno scivola veloce tra vigne, pannocchie e piccoli borghi, a ricordare quanto sia breve – e preziosa – la distanza fra questi due cuori della pedemontana.

Sulle Sponde del Re: Il Fiume Tagliamento

Una giornata al Tagliamento Forse l’elemento naturale più potente e identitario è il fiume Tagliamento. Considerato l’ultimo grande fiume alpino a conservare il suo corso originale e selvaggio, il Tagliamento è un ecosistema di valore inestimabile. I suoi ampi greti ghiaiosi, le acque limpide e le isole di vegetazione (i “glareis”) creano un paesaggio di una bellezza primordiale. Per Majano, il Tagliamento non è solo un confine naturale, ma un’immensa area ricreativa. Offre infinite possibilità per passeggiate, escursioni in mountain bike, birdwatching e fotografia naturalistica, rappresentando un polmone verde a disposizione di residenti e visitatori.

Cosa Fare a Majano: Un Ventaglio di Attività per Tutti i Gusti

Oltre alla sua posizione e alla sua storia, Majano è un luogo da vivere. Ecco una selezione delle migliori attività da fare per immergersi completamente nell’atmosfera locale.

1. Esplorare la Natura: Cicloturismo ed Escursionismo
Il territorio pianeggiante e collinare si presta magnificamente alle attività all’aria aperta.

  • Passeggiate sul Tagliamento: Percorri i sentieri che si snodano lungo gli argini del fiume. Sono percorsi facili, adatti a famiglie con bambini, perfetti per un picnic o per una giornata di relax a contatto con la natura.

  • In Sella alla Bici: Majano è un ottimo punto di partenza per itinerari cicloturistici. Si può pedalare verso San Daniele tra dolci saliscendi, oppure seguire percorsi più pianeggianti verso Codroipo e la zona delle risorgive. Per i più allenati, la vicinanza alla Ciclovia Alpe Adria (FVG1), uno dei percorsi ciclabili più belli d’Europa, offre l’opportunità di agganciarsi a un’avventura su due ruote ben più ampia.

2. Un Viaggio nel Gusto: L’Oro di Majano, il Miele di Apicoltura Dreosti

Miele di orniello, tipico autunnale
Miele di orniello, tipico autunnale

Il Friuli Collinare è una terra di eccellenze enogastronomiche, e Majano custodisce un tesoro dolce e prezioso: il miele. In questo campo, un nome di riferimento assoluto è Apicoltura Dreosti. Non si tratta di una produzione industriale, ma di un’azienda familiare che da generazioni si dedica all’apicoltura con una passione quasi sacra.
Le loro api raccolgono il nettare dai fiori incontaminati delle colline circostanti e delle rive del Tagliamento, dando vita a un miele artigianale puro e genuino. Visitare la loro sede o cercare i loro prodotti è un’esperienza educativa e sensoriale. Si possono scoprire le diverse varietà, dal tiglio, all’acacia, al millefiori.. sino a quello prodotto sull’Altopiano del Montasio.

Acquistare un vasetto di miele Dreosti non è solo un acquisto, ma un modo per sostenere l’economia locale e portare a casa un pezzo autentico dell’anima di Majano!

3. Vivere la Comunità: Il Festival di Majano e gli Eventi Locali
Se visiti Majano in estate, in particolare tra la fine di luglio e Ferragosto, ti imbatterai in un’esplosione di vita: il Festival di Majano. Nato dopo il terremoto come gesto di speranza e aggregazione, si è trasformato negli anni in uno degli eventi estivi più importanti del Friuli-Venezia Giulia. L’area festeggiamenti ospita:

  • Concerti di artisti internazionali e nazionali.

  • Stand enogastronomici dove gustare le specialità tipiche friulane.

  • Mostre, eventi sportivi e aree gioco per bambini.
    Il Festival è l’occasione perfetta per vedere Majano nella sua veste più dinamica e festosa, un momento in cui l’intera comunità si riunisce per celebrare la vita.

Ospitale San Giovanni (San Tomaso)
Ospitale San Giovanni (San Tomaso)

4. Esplorare le Frazioni e le Chiese Campestri

Il comune di Majano è un mosaico di piccoli borghi e frazioni, ognuno con la sua piccola chiesa, la sua piazza e la sua storia.

Dedica del tempo a esplorare luoghi come Susans, con la sua villa storica, o San Tomaso, immergendoti in un’atmosfera rurale d’altri tempi. Spesso, nascoste tra i campi, si trovano piccole chiese campestri affrescate, gioielli d’arte minore che raccontano la profonda devozione popolare di questa terra.

Il Castello di Susans

Castello di SusansIl Castello di Susans domina Majano da un colle isolato, con quattro torri che sembrano puntare ai diversi punti cardinali: da lassù lo sguardo corre in un unico giro d’orizzonte, dalla valle ghiaiosa del Tagliamento alle prime Prealpi Giulie, fino alla pianura friulana che scintilla nelle giornate limpide.

Sotto quei merli oggi silenziosi batte ancora la storia di Fabrizio di Colloredo, il conte cresciuto alla corte medicea di Firenze che, rientrato in Friuli nel 1636, decise di trasformare la rocca medioevale in una residenza “alla toscana”: pianta perfettamente quadrata, logge simmetriche, cortile centrale e giardino all’italiana, un modello unico in regione pensato più per rappresentare prestigio che per difendersi.

Per quasi tre secoli il maniero rimase alla famiglia Colloredo; poi la Grande Guerra ne segnò il declino e il terremoto del 6 maggio 1976 aggravò lesioni e crolli. Eppure la geometria regolare, rinforzata dalle quattro torri, si rivelò sorprendentemente antisismica e salvò l’edificio, permettendo i restauri che oggi ne restituiscono la severa eleganza in pietra chiara.

Visitandolo ci si muove fra sale affrescate, antiche stampe e suite ricavate nelle torri; all’esterno, un giardino curato accoglie concerti estivi, degustazioni e nozze, mentre il personale organizza visite su prenotazione, picnic sull’erba o percorsi di scoperta dei castelli friulani circostanti. Così il Castello di Susans, a pochi minuti dal centro di Majano, continua a essere un punto di riferimento: non più avamposto militare, ma balcone privilegiato sulla terra friulana e sul suo inesausto intreccio di arte, natura e memoria.

Le origini medioevali del castello

  • Prime menzioni (Villa de Suzen) già nel 1036, quando il patriarca d’Aquileia donò il terreno alle monache di Santa Maria.

  • Passò poi ai signori di Varmo-Pers e finì al centro di varie guerre feudali; nel 1350 venne assediato e distrutto.

  • Incendiato di nuovo durante la rivolta contadina del 1511, resistette però al successivo assedio imperiale del 1513 sotto Camillo di Colloredo.

Ridotto a rudere, fu completamente ripensato dal Conte Fabrizio II di Colloredo (cresciuto alla corte dei Medici) che nel 1636-1640 fece erigere l’attuale residenza “alla toscana”: linee pulite, pianta quadrata e quattro torri angolari che richiamano i bastioni rinascimentali. L’aspetto è più quello di una villa-fortezza medicea che di un castello gotico.

Castello di Susans

Conclusioni: Perché Majano è una Destinazione da Non Perdere

Majano non è una meta da copertina, e forse è proprio questo il suo punto di forza. È una destinazione pensata per il viaggiatore curioso, per chi cerca l’autenticità dietro l’angolo e desidera comprendere un territorio invece di limitarsi a consumarlo. La sua vera essenza non risiede in monumenti isolati, ma nel legame indissolubile che unisce la sua terra, la sua gente e i suoi frutti.

Miele Dreosti MajanoScegliere Majano significa immergersi in un paesaggio che racconta storie potenti di caduta e rinascita, incarnate dal profilo del suo Castello che ancora una volta domina la collina. È un territorio che vive e respira al ritmo del Tagliamento, la cui natura selvaggia offre uno spettacolo di rara bellezza e un’oasi di pace. Ma è proprio da questa terra generosa, fertile e strategicamente posizionata nel cuore del Friuli Collinare, che nascono sapori che ne sono la più pura espressione.

Qui, il legame tra il luogo e il prodotto è tangibile. Il miele artigianale, con i suoi profumi di campo e la sua dolcezza sincera, non è solo un alimento, ma un racconto liquido del paesaggio, un assaggio della biodiversità che rende unico questo angolo di mondo. È la dimostrazione di come la vicinanza a poli di eccellenza come San Daniele abbia coltivato una cultura del gusto radicata e attenta alla qualità. Non lasciatevi ingannare dalla sua apparente semplicità: Majano è un luogo ricco di contenuti e di anima, una porta aperta su un Friuli che sa ancora sorprendere e accogliere con calore. La prossima volta che pianificherete un viaggio in questa splendida regione, cercate il suo nome sulla mappa e concedetevi la scoperta: non ve ne pentirete.