Mortegliano
Tra campi dorati, tradizione agricola e la torre più alta d’Italia…
Situato nel cuore della pianura friulana, Mortegliano è un comune che unisce il fascino discreto della campagna alla forza identitaria delle sue radici agricole.
Immerso in un paesaggio ordinato e generoso, dove i filari di mais e cereali si estendono a perdita d’occhio, questo borgo rappresenta uno dei simboli più autentici della Bassa Friulana, dove la terra non è solo sfondo, ma vocazione.
Molti conoscono Mortegliano per questo suo record, per il suo gigante buono che veglia sulla pianura. Ma fermarsi a questa prima, seppur grandiosa, impressione sarebbe come leggere solo la copertina di un libro avvincente. Mortegliano è molto di più: è un microcosmo di biodiversità, un laboratorio a cielo aperto dove la tradizione agricola si sposa con l’innovazione, e dove la terra non è solo coltivata, ma amata e rispettata. Pronti a scoprire l’anima autentica di questo angolo di Friuli? Allacciate le cinture, si parte per un viaggio che profuma di terra bagnata e di polenta appena fatta.
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ToggleIl gigante del Friuli che tocca il cielo

Iniziamo dal protagonista indiscusso, l’icona che rende Mortegliano riconoscibile a chilometri di distanza: il Campanile del Duomo Arcipretale dei Santi Pietro e Paolo. Chiamarlo semplicemente “campanile” è quasi riduttivo. Con i suoi 113,20 metri di altezza, è il più alto d’Italia, un capolavoro di architettura e ingegneria che svetta con un’eleganza disarmante. Progettato dall’architetto udinese Pietro Zanini e completato nel 1959, questo guardiano silenzioso non è solo un monumento da ammirare, ma è parte integrante dell’identità locale.
Per gli abitanti di Mortegliano, il campanile è un punto di riferimento emotivo e visivo. È il faro che guida verso casa, la sentinella che ha visto generazioni crescere e la terra cambiare colore con le stagioni. Avvicinarsi alla sua base e alzare lo sguardo è un’esperienza quasi mistica. Si percepisce tutta la fatica, la determinazione e l’orgoglio di una comunità che ha voluto lasciare un segno indelebile nel proprio paesaggio. La sua struttura in cemento armato e mattoni a vista si fonde con il cielo, creando un dialogo continuo tra l’opera dell’uomo e la vastità della natura circostante. Non è un’imposizione arrogante, ma un omaggio rispettoso alla pianura che lo ospita.
Oltre la pietra: un paesaggio che racconta storie
Lasciamoci alle spalle, per un attimo, la vertigine del campanile e immergiamoci nel paesaggio che lo circonda. Il territorio di Mortegliano è un mosaico perfetto della Bassa Friulana. Un reticolo di strade di campagna, fiancheggiate da rogge gorgoglianti, disegna confini tra campi coltivati con una cura quasi maniacale. Qui, il ciclo delle stagioni non è un concetto astratto, ma uno spettacolo quotidiano.
Si passa dal verde tenero dei germogli primaverili al giallo dorato del grano e del mais in estate, fino ai colori caldi e malinconici dell’autunno.
Passeggiare o pedalare lungo queste strade significa entrare in un’altra dimensione. 🚲 Il silenzio è rotto solo dal fruscio del vento tra le foglie di mais, dal canto degli uccelli e dal rumore lontano di un trattore al lavoro. È un paesaggio che parla un linguaggio antico, quello dell’agricoltura, un’attività che qui non è mai stata solo un mestiere, ma una vera e propria forma d’arte e di cultura.
Ogni campo, ogni filare, ogni canale d’irrigazione racconta una storia di fatica, di attesa e di gratitudine per i frutti della terra. È un ambiente plasmato dall’uomo in secoli di lavoro, ma che conserva un’anima selvaggia e autentica.
Il tesoro nei campi: la biodiversità che nutre l’anima
Ed è proprio qui, in questi campi generosi, che Mortegliano svela il suo segreto più prezioso: una straordinaria biodiversità agricola. In un mondo che tende all’omologazione, dove tutto deve essere uguale e standardizzato, questo territorio è diventato un baluardo per la salvaguardia di varietà antiche, di sapori dimenticati e di un patrimonio genetico di inestimabile valore. Non si tratta di una scelta nostalgica, ma di una visione proiettata al futuro, che riconosce nella diversità la chiave per un’agricoltura più sostenibile, resiliente e, soprattutto, più buona.
Questo impegno non è un’idea astratta, ma si concretizza nel lavoro quotidiano di agricoltori appassionati, veri e propri custodi della terra. Sono loro gli eroi silenziosi che, con tenacia e lungimiranza, hanno recuperato semi che rischiavano di scomparire, riportando sulle nostre tavole prodotti dal sapore unico e genuino. E tra questi tesori, uno brilla di una luce particolare, un mais dal colore del tramonto che porta nel nome la sua origine orgogliosa.
La Blave di Mortean: il mais che ha il sapore della tradizione

Avete mai assaggiato una polenta che non è solo gialla, ma sfuma in tonalità aranciate e rossastre, e che al palato sprigiona un gusto complesso, dolce e rustico allo stesso tempo? Se la risposta è no, allora non avete ancora conosciuto La Blave di Mortean. Questo non è un mais qualunque. È una varietà autoctona friulana, un mais “cinquantino” a ciclo breve che per decenni è stato il cuore dell’alimentazione contadina locale. Poi, con l’avvento delle varietà ibride più produttive, ha rischiato l’estinzione, un destino comune a tanti gioielli della nostra agricoltura.
La storia della Blave di Mortean è l’emblema di una filosofia che permea tutto il territorio di Mortegliano. Qui l’agricoltura è vista come una collaborazione con la natura, non come uno sfruttamento. Si cerca la qualità, non la quantità a ogni costo. Si rispettano i ritmi della terra, perché solo così essa può dare il meglio di sé.
Un altro esempio virtuoso di questo approccio è rappresentato dall’Azienda Agricola di Ivo Unterholzner. Anche in questo caso, basta dare un’occhiata al suo mondo per capire che ci troviamo di fronte a un vero artigiano della terra. Ivo Unterholzner coltiva i suoi prodotti con una cura e un’attenzione che vanno oltre il semplice protocollo biologico. È una questione di filosofia, di rispetto per l’ecosistema e per il consumatore finale. I prodotti Unterholzner sono buoni e sostenibili, da materie prime di qualità, coltivate con cura.. l’azienda è infatti certificata SQNPI sia per la produzione di mele che di uve!

Che si tratti di farina di mais o di succo di mele biologico, i prodotti di Mortegliano sono capolavori del gusto friulano.
Vivere Mortegliano: un’esperienza per tutti i sensi
Allora, cosa significa visitare Mortegliano oggi? Significa concedersi un’esperienza completa, che appaga tutti i sensi. Significa alzare lo sguardo e meravigliarsi di fronte alla grandezza del suo campanile, per poi abbassarlo e scoprire la ricchezza che si nasconde in un pugno di terra. Significa perdersi in bicicletta tra i campi, respirando a pieni polmoni l’aria pulita della campagna. 🌬️
Significa entrare in una trattoria locale e chiedere una fetta di polenta di Blave di Mortean, magari accompagnata da un formaggio saporito o da un “toc in braide”, per capire davvero di cosa stiamo parlando. Significa cercare i mercati contadini per acquistare verdure fresche che hanno il sapore vero delle stagioni, quelle dell’azienda di Ivo Unterholzner e di altri agricoltori illuminati. Significa parlare con la gente, farsi raccontare le storie del campanile e dei campi, e scoprire un calore umano che rispecchia la generosità di questa terra.
Mortegliano, molto più di una tappa
Alla fine di questo viaggio, ci si rende conto che Mortegliano non è solo un puntino sulla mappa del Friuli, famoso per un record di altezza. È una destinazione, un luogo dell’anima dove l’architettura audace dell’uomo si inchina alla potenza silenziosa della natura. È la dimostrazione che è possibile innovare senza dimenticare le proprie radici, e che il vero tesoro, spesso, non si trova nei forzieri, ma nei solchi di un campo coltivato con amore.
La prossima volta che vedrete svettare quel campanile all’orizzonte, non limitatevi a fotografarlo da lontano. Avvicinatevi. Entrate nel suo raggio d’azione. Lasciatevi contagiare dall’energia vibrante di questo territorio. Venite a scoprire Mortegliano, il gigante buono del Friuli con un cuore che batte al ritmo della terra. Non ve ne pentirete. 😉