Colli Orientali del Friuli
C’è un angolo d’Italia dove la geografia, la storia e la passione umana si fondono per creare un paesaggio di rara bellezza e vini di straordinaria personalità. Stiamo parlando dei Colli Orientali del Friuli, un territorio che si dispiega come un anfiteatro naturale nella parte più orientale del Friuli Venezia Giulia, protetto a nord dalle Alpi Giulie e mitigato a sud dalle brezze dell’Adriatico. Visitare questa terra non significa semplicemente fare enoturismo; significa intraprendere un viaggio sensoriale profondo, alla scoperta di un’autenticità che resiste al tempo e alle mode, custodita gelosamente da vignaioli che sono prima di tutto custodi di un patrimonio inestimabile.
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ToggleIl Segreto nella Terra: la “Ponca” e un Terroir Inimitabile

Per comprendere veramente l’anima dei vini dei Colli Orientali del Friuli, bisogna partire dal basso, letteralmente dalla terra. Il segreto geologico che rende questo terroir unico al mondo ha un nome evocativo e potente: la “ponca”. Non si tratta di un suolo comune, ma di un’alternanza stratificata di marne (argille) e arenarie di origine eocenica, formatesi milioni di anni fa dal sollevamento dei fondali marini.
Questo suolo, compatto e apparentemente povero, è in realtà un tesoro di sali minerali e microelementi. La ponca costringe le radici della vite a una lotta incessante per trovare nutrimento, spingendole in profondità e limitando naturalmente la vigoria della pianta. Da questa fatica, da questa sofferenza controllata, nascono uve di una concentrazione e di una complessità aromatica eccezionali. I vini che ne derivano possiedono una spina dorsale di sapidità e una mineralità quasi salina, una firma inconfondibile che li rende riconoscibili e incredibilmente longevi.
Camminare in un vigneto dei Colli Orientali dopo una pioggia estiva significa percepire quel profumo unico, un misto di pietra bagnata e sentori minerali, che è il primo, vero biglietto da visita di questo straordinario territorio.
Un Mosaico di Paesaggi: la Bellezza Scenica dei Colli

Il suolo eccezionale è la base su cui si dipana un paesaggio di una bellezza struggente e armoniosa. Le colline non sono mai aspre o imponenti; si susseguono in un moto ondulatorio dolce e sinuoso, creando prospettive che cambiano a ogni curva. I vigneti, coltivati con una precisione quasi maniacale, pettinano i pendii disegnando geometrie perfette che si alternano a macchie di bosco, oliveti e piccoli borghi storici arroccati sulle cime. Guidare senza fretta lungo le strade che collegano centri come Buttrio, Manzano, Corno di Rosazzo e Prepotto è un’esperienza che rigenera lo spirito. Il panorama è un susseguirsi di cartoline viventi: un filare che segue perfettamente il crinale di una collina, un casolare in pietra restaurato con gusto, un campanile solitario che svetta contro il cielo azzurro.

In questo contesto, spiccano gioielli di storia e cultura come Cividale del Friuli, antica capitale del primo ducato longobardo in Italia e oggi patrimonio dell’UNESCO. Passeggiare per le sue vie, attraversare l’iconico Ponte del Diavolo e visitare il Tempietto Longobardo significa fare un tuffo in secoli di storia. Altro faro spirituale e vitivinicolo del territorio è l’Abbazia di Rosazzo, un complesso millenario che domina le colline circostanti. Da sempre centro di cultura e agricoltura, l’abbazia è ancora oggi circondata da vigneti che testimoniano il legame indissolubile tra fede, lavoro e vino in questa terra.
L’Anima nel Calice: un Patrimonio di Vitigni Autoctoni
Se il paesaggio è la cornice, il vino è il capolavoro. I Colli Orientali del Friuli sono la culla di una straordinaria biodiversità viticola, con una schiera di vitigni autoctoni che rappresentano la vera ricchezza della zona. Il re indiscusso dei bianchi è il Friulano, un vino che incarna l’essenza del territorio. Nel bicchiere si presenta con un colore giallo paglierino e regala profumi delicati di fiori di campo, pera e, soprattutto, una caratteristica nota finale di mandorla amara. La sua piacevolezza e la sua struttura equilibrata lo rendono un vino versatile e gastronomico per eccellenza.
Accanto a lui, brilla la Ribolla Gialla, un vitigno antico che ha vissuto una vera e propria rinascita. È il vino della freschezza e della vivacità, con la sua acidità scattante e i suoi profumi agrumati e floreali. Perfetta come aperitivo, nelle sue versioni più complesse e macerate rivela una profondità sorprendente. La tavolozza dei bianchi si completa con la Malvasia, aromatica e suadente, e con vitigni internazionali come Sauvignon e Pinot Grigio, che qui, grazie alla ponca, acquisiscono una finezza, una mineralità e un’eleganza uniche.
Sul fronte dei rossi, i Colli Orientali sfoggiano un carattere deciso e unico. Lo Schioppettino, coltivato principalmente nella sottozona di Prepotto, è un vino affascinante. Dal colore rubino scarico, sorprende al naso con un’esplosione di pepe nero, piccoli frutti rossi e note speziate. In bocca è elegante, scattante e di grande bevibilità, un rosso che rompe gli schemi. Il Pignolo, al contrario, è un vitigno potente e austero, un gigante che richiede pazienza. Tannico e strutturato da giovane, ha bisogno di lunghi anni di affinamento per smussare le sue asperità e rivelare un bouquet complesso di prugna, tabacco, cuoio e liquirizia. È un vino da meditazione, profondo e indimenticabile. Infine, il Refosco dal Peduncolo Rosso, con il suo carattere vigoroso e i suoi profumi di mora selvatica e sottobosco, rappresenta l’anima più tradizionale e schietta della viticoltura rossa friulana.
L’Arte dell’Accoglienza: Due Perle Vitivinicole da Scoprire
L’enoturismo nei Colli Orientali è un’esperienza autentica, basata sul contatto diretto con chi il vino lo crea. Le cantine sono spesso a conduzione familiare, luoghi dove si viene accolti non come clienti, ma come ospiti. In questo panorama di eccellenza, due aziende incarnano perfettamente lo spirito del territorio.
A Ipplis di Premariacco, l’azienda agricola Ermacora è un punto di riferimento per la qualità e la coerenza. Portando avanti con passione il lavoro iniziato dal padre, Dario e Luciano Ermacora coltivano i loro vigneti con un rispetto quasi sacrale per l’ambiente e una meticolosa attenzione al dettaglio. I loro vini sono un esempio di pulizia ed eleganza, capaci di esprimere la mineralità della ponca con una precisione stilistica impeccabile. Assaggiare il loro Friulano o la loro Ribolla Gialla significa cogliere l’essenza più pura del vitigno e del terroir, in un equilibrio perfetto tra frutto e sapidità. Una visita alla loro cantina è un’immersione in una storia familiare fatta di dedizione e di una ricerca costante dell’eccellenza.
Spostandosi a Dolegnano, nel cuore di una delle aree più vocate della denominazione, si incontra l’azienda agricola Di Gaspero . Anche qui è la famiglia a essere il motore di tutto, con una visione che unisce saldamente la tradizione a un approccio moderno e sostenibile. L’attenzione alla vitalità del suolo e alla valorizzazione dei vitigni autoctoni è massima. I vini di Di Gaspero sono espressioni vibranti e territoriali, che raccontano senza filtri il carattere della loro terra. Le loro interpretazioni di Refosco e Schioppettino sono cariche di personalità e frutto, mentre i bianchi, come il loro Sauvignon, dimostrano come anche i vitigni internazionali possano trovare una dimensione unica e fortemente identitaria sui Colli Orientali. Essere accolti da loro significa condividere una passione contagiosa per la vigna e per un lavoro fatto con cura e amore.
Oltre il Vino: Vivere i Colli Orientali a 360 Gradi
I Colli Orientali del Friuli offrono molto più che semplici degustazioni. È un territorio ideale per un turismo lento e consapevole. Gli amanti del trekking e del cicloturismo troveranno una fitta rete di sentieri e strade secondarie a basso traffico che si snodano tra le colline, offrendo scorci mozzafiato. Percorrere in e-bike l’itinerario che da Cividale sale verso l’Abbazia di Rosazzo per poi ridiscendere tra i vigneti è un modo meraviglioso per assorbire l’energia del paesaggio.

La gastronomia locale è il complemento perfetto dei vini del territorio!
È d’obbligo assaggiare il Prosciutto di San Daniele, il formaggio Montasio in diverse stagionature, i salumi d’oca e, soprattutto, la Gubana, dolce originariamente tipico delle Valli del Natisone, abbinabile alla perfezione con i vini friulani più dolci, e quelli spumantizzati… un sontuoso dolce a base di pasta lievitata con un ripieno ricco di noci, uvetta, pinoli, mandorle e grappa, simbolo della cucina delle feste e della tradizione mitteleuropea.
Colli Orientali del Friuli: un’Esperienza da Vivere e Ricordare
In conclusione, un viaggio nei Colli Orientali del Friuli è un’esperienza immersiva e totalizzante. È la scoperta di un’Italia meno conosciuta ma profondamente autentica, dove il ritmo è dettato dalla natura e il rapporto tra uomo e terra è ancora un valore sacro. È un invito a rallentare, a degustare con attenzione, ad ascoltare le storie dei vignaioli e a lasciarsi incantare da un paesaggio che sa essere dolce e forte allo stesso tempo. È un tesoro nascosto, un mosaico di sapori, profumi e colori che attende solo di essere scoperto, un calice alla volta.