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Tag: Curiosità

frico piva enzo

Che origini ha il Frico Friulano?

Il frico nella regione Friuli è un passaggio obbligato, quasi un rito di iniziazione.. un piatto tipico alla scoperta di una tradizione storica dalle origini antiche, scopriamole insieme!

Le origini

Le origini storiche del frico friulano sono in parte incerte, ma diverse fonti suggeriscono che sia un piatto nato dalla tradizione contadina friulana, probabilmente nasce intorno al XV secolo.
Sebbene gli ingredienti siano simili, non è chiaro se questa ricetta fosse effettivamente il frico come lo conosciamo oggi.
Alcune fonti ipotizzano che il frico, insieme alla polenta, fosse un pasto tipico dei contadini friulani, in particolare nella zona della Carnia. La versione croccante, che approfondiamo sotto, del frico potrebbe essere stata il cibo ideale per i boscaioli, in quanto facilmente trasportabile durante il lavoro in montagna.

strissulis

L’utilizzo degli “strissulis“, ritagli di formaggio avanzati dalla produzione delle forme, evidenzia la natura “povera” del piatto, nato per evitare sprechi.

Ancora oggi gli “strissulis” vengono utilizzati per preparare deliziose varianti di frico.

 

 

Le prime testimonianze del frico friulano risalgono alla metà del XV secolo. Il maestro Martino da Como, cuoco al servizio del patriarca di Aquileia, descrive per primo questo piatto nella sua opera “De Arte Coquinaria”, chiamandolo “caso in patellecte”. La ricetta descritta da Martino da Como prevede l’utilizzo di formaggio grasso non troppo stagionato, tagliato a fette o a bocconcini. Il formaggio viene poi cotto in padella con burro o strutto e, una volta sciolto, viene condito con zucchero e cannella.

Un’altra storia collega le origini del frico a Sant’Ermacora, patrono di Udine. Si narra che, durante una visita in Carnia, il Santo chiese ospitalità a una famiglia di pastori che gli offrì un pasto frugale a base di polenta, siero e formaggio. Sant’Ermacora suggerì di riscaldare il siero e aggiungere caglio, aceto e ricotta, creando così un piatto precursore del frico. Non esiste una ricetta unica e definitiva per il frico friulano. Ogni zona, famiglia e persino ogni cuoco custodisce la propria versione, tramandata di generazione in generazione. Tuttavia, gli ingredienti base rimangono il formaggio, preferibilmente Montasio o latteria, patate ed arricchendo con cipolle, queste ultime, a piacere.

Dove nasce?

carniaIl frico, come accennato sopra, nasce sulle montagne della Carnia, una regione prevalentemente montuosa del Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine. La sua nascita in questa zona è legata alla necessità di evitare gli sprechi alimentari, in particolare dei ritagli di formaggio che avanzavano dalla produzione delle forme. Il frico era quindi un piatto povero, nato proprio per utilizzare gli scarti.

 

La prima testimonianza scritta di questo piatto pare risalga alla metà del Quattrocento, nell’opera “De Arte Coquinaria” di Maestro Martino, cuoco del Patriarca di Aquileia. Il frico è diffuso anche nella vicina Slovenia e in Carinzia, dove prende il nome di frika.

Perché si chiama così?

Il nome “frico” sembra derivare dalla parola francese “fricot“, che si riferiva a un piatto a base di verdure cotte. Esistono piatti simili al fricot in Romagna, come il “friccò”, il “fricò”, il “fricandò” o la “fricassea di verdure”, che consistono in verdure miste tagliate a pezzi e cotte in padella. Inizialmente, il piatto friulano era chiamato “fricò”, con l’accento sull’ultima sillaba. Il nome è poi cambiato in “frico” tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando la lingua italiana venne introdotta nel friulano parlato e scritto, portando all’eliminazione delle parole con l’accento tonico sull’ultima sillaba.

Qual è la differenza tra frico morbido e frico croccante?

La principale differenza tra frico morbido e frico croccante sta nella consistenza e nel metodo di cottura. Il frico morbido, come quello descritto nella fonte, è un tortino di patate e formaggio. Si cuoce una miscela di formaggi di latteria con diverse stagionature insieme alle patate fino a formare un tortino.  Il frico croccante, invece, è una cialda di formaggio grattugiato. Per prepararlo, si frigge il formaggio grattugiato in olio bollente fino a farlo diventare croccante.

frico croccante piva enzo Frico Croccante, Piva Enzo.   frico coderno Frico “Morbido”, Latteria di Coderno

I prodotti biologici

Cosa sono i prodotti biologici? Possiamo trovare la certificazione “bio” in vari prodotti alimentari, come frutta e verdura, formaggi, ma anche vini e birre.

Leggi l’articolo e scopri il mondo del biologico e i prodotti che puoi trovare sul nostro sito con questa certificazione.

La certificazione biologica

Relativamente agli alimenti, il biologico definisce i prodotti alimentari che hanno acquisito la certificazione bio, che è riconosciuta dall’Unione Europea. Questi prodotti sono creati seguendo le regole imposte dalla normativa europea ed italiana che stabiliscono le modalità di produzione in tutte le fasi.

I prodotti biologici sono caratterizzati dal fatto che sono realizzati senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, come ad esempio i pesticidi, e senza gli OGM.
Questa categoria di alimenti è in possesso di una certificazione, regolata dalla normativa europea Reg. CE 848/18 che garantisce la conformità delle produzioni ottenute con metodo biologico.

L’agricoltura biologica
Per acquisire la certificazione, i prodotti devono seguire le regole di produzione del bio sin dalle prime fasi di produzione dell’alimento.

L’agricoltura biologica ha l’obiettivo di produrre tramite processi naturali, con un impatto ambientale limitato e proteggendo l’ecosistema.

Cosa significa coltivare in modo biologico? Coltivare seguendo le regole del bio significa:

  • migliorare e incrementare la fertilità del suolo;
  • escludere l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, come i pesticidi e i diserbanti;
  • conservare la biodiversità e l’equilibrio ecologico;
  • conservare la qualità delle acque;
  • prevedere la rotazione delle colture.

Scopri di più sul sito della Commissione Europea, qui.

Come riconoscere i prodotti biologici?
logo biologico eu organic logoMolto semplicemente, basterà osservare l’etichetta dell’alimento per cercare il logo a forma di foglia fatta di stelle su sfondo verde e le diciture relative alla regolamentazione europea.

I prodotti biologici di Fattorie Friulane

Fra le varie certificazioni e denominazioni che trovi sul nostro sito, c’è anche quella biologica!

Infatti, se stai cercando dei prodotti creati direttamente da agricoltori, latterie e produttori del Friuli Venezia Giulia, che siano anche certificati bio, ti possiamo accontentare! Sul sito trovi buonissimi formaggi, birre, vini e verdure sott’olio che fanno parte di questa categoria. Scoprili di seguito!

latteria fresco bio con latte fienoIl Montasio DOP e il Latteria bio e Latte Fieno stg
Questi formaggi sono prodotti dall’Azienda Agricola biologica La Sisile. Questa azienda a conduzione familiare ha effettuato i processi di conversione per diventare biologica già nel 2014, per poi ottenere la certificazione bio nel 2016.

Inoltre, nel 2019 è stata la prima azienda in Friuli Venezia Giulia ad ottenere la certificazione Latte Fieno STG (Specialità Tradizionale Garantita).

Il Montasio DOP e il Latteria, infatti, sono prodotti anche con un tipo di latte certificato, che si ottiene con una particolare alimentazione delle bovine, composta soprattutto da fieno.

Il risultato è un formaggio unico, dal sapore delicato e aromatico, che ricorda il latte fresco e gli aromi del mangime delle mucche.

Montasio e Latteria sono ottimi per fare il famoso Frico friulano, come formaggi da tavola, con miele e composte e nelle ricette.
Provali qui!

Le birre bio
Fra i vari prodotti biologici, trovi anche le birre artigianali del Birrificio Foràn, nello specifico:

  • la St. Bernarda, una birra artigianale sia biologica che senza glutine, che è stata premiata al prestigioso Concours International des Produits Biologiques et en Conversion “Amphore” in Francia, che le ha assegnato il primo posto nella sua categoria, grazie al suo sapore ricco e complesso. Inoltre, ha vinto il primo premio anche nell’ambito del World Gluten Free Beer Award. È ottima da abbinare a carni rosse o al forno, ma anche a dolci secchi e frutta secca;
  • la B.O.N.A., una helles biologica e senza glutine semplice e fresca, con un aroma tra il floreale e il fruttato molto delicato. Si presta agli abbinamenti con cibi leggeri e carni grigliate;
  • la Lady White, una birra che unisce lo stile “blanche” e l’”ipa” È molto equilibrata, caratterizzata dal sentore di luppolo che richiama il pompelmo rosa e l’albicocca ed è ottima con primi piatti di carne e pesce. La Lady White è stata premiata dal Concours International des Produits Biologiques et en Conversion “Amphore” in Francia, che le ha assegnato l’argento nella sua categoria.

composta di peperoni rossi bioLe verdure sott’olio di Casato Bertoia
La famiglia Bertoia, erede di secoli di tradizione, produce nel rispetto della natura e dell’ambiente, mettendo in pratica un’agricoltura sostenibile secondo i protocolli della certificazione biologica.

Tra i prodotti di questa azienda sul nostro sito puoi trovare:

Scopri tutte le verdure bio sul sito!

I vini biologici
Se sei un amante dei vini friulani, sul nostro sito puoi trovarne diversi certificati bio:

  • Èthos di Forchir, un vino IGT bianco, dal profumo fruttato di mela e pera, che si presenta sapido e fresco al palato. È ottimo con il pesce e con la cucina vegana e vegetariana;
  • Ribolla Gialla Spumante Extra Dry di Cascina Lavaroni, un vino unico della tradizione friulana, avvolgente e frizzante;
  • Refosco dal Peduncolo Rosso di Cascina Lavaroni, re dei vini rossi friulani, dal profumo intenso e gradevole, sapido e di buon corpo al palato.
  • Verduzzo Friulano di Cascina Lavaroni, elegante vino autoctono simbolo del territorio, dal colore giallo con riflessi verdognoli. Il profumo è ricco, ampio e persistente e al gusto è sapido, con sentore di mandorla amara.

Infine… la Spirulina! La conosci? È una microalga nota come Superfood, grazie al suo alto contenuto di sostanze nutritive, quali proteine vegetali, vitamine, sali minerali, antiossidanti e fitonutrienti. Sul nostro sito la trovi biologica, prodotta da Spiripau!

Come puoi vedere, se ti piace mangiare biologico, puoi trovare tante opzioni anche su Fattorie Friulane! Dunque, buon appetito!

La Spirulina: scopri il superfood

In questo articolo parliamo di un superfood molto conosciuto…la Spirulina. Di che cosa si tratta? È un’alga dal colore verde-blu, nota per il suo elevato contenuto di sostanze nutritive.

Leggi questo articolo per scoprire cos’è la Spirulina, quali sono le sue proprietà, e come viene coltivata!

La Spirulina

Spirulina Fattorie Friulane SfondoPrima di tutto, abbiamo detto che si tratta di un superfood, ma cosa significa esattamente?
Con il termine “superfood” si intende un prodotto alimentare particolarmente ricco di nutrienti. I superfood sono molto ricercati per le loro proprietà e, anche se il termine è relativamente recente, in realtà racchiude diversi alimenti utilizzati già da moltissimi anni!

Questa alga, infatti, è utilizzata già da secoli. Veniva consumata sia dagli Aztechi e dalle altre civiltà precolombiane, sia in Ciad, dove veniva coltivata in stagni e piccoli laghi.

Perché la Spirulina è un superfood?
La Spirulina è una microalga dalla forma a spirale e colore verde-azzurro, che ha uno straordinario contenuto di sostanze nutritive, quali:

  • proteine vegetali;
  • vitamine A, B1, B2, B5, B7, B9, B12, E, D, K;
  • sali minerali, come ferro, magnesio, fosforo, calcio, potassio e zinco;
  • antiossidanti, quali il B-carotene, la clorofilla, la ficocianina, la luteina, la zeaxantina;
  • fitonutrienti.

Questo superfood è energizzante e davvero ricco di proprietà benefiche per la salute, naturalmente se viene assunta come integratore ad una dieta sana ed equilibrata.

Spiripau
spiripauPrima di proseguire, ci teniamo a presentarti il produttore Spiripau, che produce Spirulina biologica e 100% prodotta in Italia.

Questo brand aziendale nasce nel 2021, dall’azienda storica Paulitti Nicola, fondata nel 1992.
Il progetto Spiripau comincia molto prima della sua nascita, con l’arrivo dei tre figli nel 2008 in azienda, che cambia il nome in Società Agricola Paulitti. In questo momento inizia lo studio verso un progetto di sostenibilità, con l’obiettivo di introdurre energie rinnovabili nella produzione di piante da fiore.

Successivamente, nel 2010, questo progetto diventa concreto, grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico e di una caldaia a biomassa, che fanno diventare l’azienda autosufficiente dal punto di vista energetico.

In seguito, nel 2021 nasce il brand aziendale Spiripau e parte delle serre vengono riconvertite per l’installazione di strutture e macchinari all’avanguardia, per coltivare e lavorare l’alga Spirulina ad uso alimentare.

La produzione

Scopriamo ora la produzione della Spirulina di Spiripau, che si impegna ad utilizzare solo nutrimenti certificati di natura vegetale, con un’attenzione particolare alla sostenibilità.

Infatti, la coltivazione di questa microalga richiede una quantità d’acqua molto limitata. Per intenderci, 1/50 rispetto al grano e addirittura 1/1000 rispetto alla carne di manzo. Inoltre, per ogni chilo di Spirulina che viene prodotta, sono catturati dall’atmosfera 2kg di CO2 e viene rilasciato ossigeno grazie alla fotosintesi clorofilliana.

La produzione di Spiripau non causa inquinamento, erosione del terreno o contaminazione dell’acqua, in quanto non sono utilizzati pesticidi o diserbanti.

coltivazione spirulina spiripau
Coltivazione della Spirulina, Spiripau

Le fasi di produzione
La prima fase è quella della coltivazione, che avviene in vasche dotate di una pala, che mantiene l’acqua in movimento continuo, per garantire l’esposizione alla luce e la distribuzione dei nutrienti.

 

 

 

 

 

 

trafilatura spirulina spiripau
Trafilatura della Spirulina, Spiripau

Successivamente, la Spirulina viene raccolta, aspirando l’acqua, che viene rimessa in vasca in seguito, così da non creare sprechi.

La terza fase è quella della pressatura dell’alga, per ridurre la quantità di umidità.

Gli ultimi due step sono la trafilatura, in cui la Spirulina viene inserita in una macchina apposita per creare dei filamenti sottili e l’essiccazione, che avviene a bassa temperatura per mantenere tutti i nutrienti dell’alga.

Scopri di più sulla lavorazione della Spirulina sul sito di Spiripau!

I prodotti alla Spirulina

Se anche tu vuoi beneficiare delle sue proprietà, continua a leggere per scoprire in quali formati la puoi trovare!

Sul nostro sito trovi questo integratore vegetale, biologico, in diverse versioni:

  • In polvere, che può essere sciolta nelle bevande come i frullati di frutta e verdura, i succhi, le spremute o semplicemente in acqua. Può anche essere utilizzata per arricchire e colorare gli impasti e le creme.
  • In capsule, da assumere al mattino, durante la colazione.
  • In stick, che possono essere consumati tali e quali oppure aggiunti al tuo yogurt preferito, ai frullati di frutta, alle insalate e alle macedonie.

In conclusione, la Spirulina è un superfood utilizzato fin dall’antichità per le sue proprietà nutrizionali, dalla produzione particolarmente ecologica. Ora che la conosci non ti resta che provarla, la trovi qui!

Scopri il Frico Friulano: i formaggi da utilizzare

Uno dei piatti della tradizione Friulana più conosciuti e più amati è senza dubbio il Frico. Se non lo conosci, oppure se sei curioso di scoprire di più sugli ingredienti usati per prepararlo, leggi questo articolo!

Il Frico

Il Frico è il piatto della tradizione friulana per antonomasia, che nasce nella Carnia come piatto povero e che si prepara con ingredienti semplici e facilmente reperibili, quali le patate e il formaggio.

È un piatto sostanzioso e calorico, perfetto per fornire l’energia per affrontare una lunga giornata, specialmente in montagna.
Si prepara con formaggi di varia stagionatura, solitamente il Montasio DOP e il Latteria, a cui sono aggiunte le patate ed, eventualmente, altri ingredienti come lo speck o la cipolla.

Da tradizione, si utilizzavano le strissulis di formaggio, ovvero i ritagli ricavati quando il casaro arrotonda le forme. Oggi, invece, si preferisce utilizzare il formaggio tagliato in pezzi perché conferisce un sapore più deciso al piatto. Altrimenti, si possono utilizzare insieme le strissulis e i pezzi di formaggio per avere un mix di formaggi freschi e saporiti.

Ci sono varie versioni di Frico e ognuno ha la sua ricetta personale! Anche noi abbiamo la nostra, preparata dalla chef Lorena De Sabata.
Guarda il video e scopri la ricetta del Frico alla carnica a cui abbiamo aggiunto un tocco di fantasia in più con i semi di zucca!

Qualche curiosità sulle origini…
La ricetta è conosciuta fin dal ‘400 e se ne può trovare una versione nel Libro de Arte Coquinaria del maestro Martino da Como, che fu al servizio del Patriarca di Aquileia. Possiamo affermare, dunque, che si tratta di un piatto amato da tantissimi anni!

Una curiosità sul nome…
Non si dice Fricò, ma Frico. Infatti, il termine friulano, per effetto della contaminazione della lingua con l’italiano, ha perso l’accento anche nella dizione comune utilizzata nella regione.

I tipi di Frico

Si possono distinguere principalmente due tipi di Frico, quello friabile e quello morbido.

Il Frico friabile o croccante
Questo tipo di piatto è preparato con l’utilizzo esclusivo del formaggio, senza l’aggiunta delle patate.
Il risultato è, appunto, un Frico più sottile dalla consistenza croccante, simile ad una cialda.

Frico alla carnica con i semi di zucca ricetta chefIl Frico morbido
Il Frico morbido, invece, prevede l’utilizzo delle patate, che gli conferiscono la morbidezza.

Questa tipologia può essere cucinata in varie versioni, ad esempio con l’aggiunta di cipolla, speck, erbette e così via, a discrezione di chi lo sta preparando.

Se sei curioso di assaggiarlo, sul nostro sito puoi trovarlo sia nella versione classica con patate e formaggi, che con la cipolla, lo speck o la salsiccia.
Sono tutti preparati dalle latterie della regione.

I formaggi per fare il Frico

Come dicevamo, i formaggi principalmente utilizzati per preparare questo piatto unico della tradizione friulana sono il Montasio DOP e il Latteria.

formaggi per fricoAbbiamo pensato per te ad una selezione di formaggi freschi e mezzani, ideali per cucinarlo, riunendoli in una pratica BOX, che trovi qui!

Continua a leggere per scoprire quali sono alcuni dei formaggi che puoi usare se vuoi cimentarti nella preparazione di questo piatto.

 

  • Il Latteria 2 mesi di Li.Re.Ste, un formaggio tradizionale prodotto a base di latte crudo, che si presenta dal colore giallo paglierino e dal gusto delicato.
  • Il Latteria di Fagagna fresco di Latteria Borgo Paludo, un formaggio dolce e morbido che ricorda il sapore e il profumo del latte, prodotto con solo latte vaccino crudo con l’aggiunta di caglio, fermenti lattici naturali e sale.
  • Il Latteria di Fagagna 6 mesi di Latteria Borgo Paludo, un formaggio dal gusto gradevole e saporito.

Oltre ai formaggi Latteria che trovi nella nostra box, puoi scegliere un Montasio DOP creato dalle piccole latterie della regione, che è ottimo per fare questo piatto.
L’importante è scegliere formaggi di varie stagionature, per avere un mix di sapori più delicati e più forti, che renderà il tuo piatto ancora più buono.

Adesso che conosci bene questo piatto unico della tradizione, non ti resta che assaggiarlo!

Scopri le denominazioni dei prodotti

Sempre più italiani scelgono di portare sulla propria tavola prodotti a marchio DOP, ma cosa significa esattamente? Si tratta di una delle principali denominazioni che tutelano la qualità dei prodotti alimentari e la regione Friuli Venezia Giulia di certo non ne è sprovvista… anzi!

Leggi questo articolo se vuoi sapere il significato delle varie denominazioni, quali DOP, IGP, STG e scopri le bontà della regione che detengono questi marchi collettivi.

Le denominazioni principali

Prima di tutto, è importante specificare che stiamo parlando di marchi collettivi di denominazione di origine e di indicazione geografica.

Queste denominazioni nascono per tutelare i prodotti tipici del territorio e sono riconosciuti dall’Unione Europea. In questo ambito, l’Italia si posiziona come il paese europeo con il maggior numero di prodotti DOP, IGP ed STG, con ben 838 prodotti che appartengono a queste categorie.

D’altronde, sappiamo bene che i nostri prodotti sono amati ed esportati in tutto il mondo e queste denominazioni hanno anche lo scopo di proteggere il “made in Italy” da eventuali contraffazioni, dando valore e riconoscimento alla qualità dei prodotti agroalimentari e al territorio di provenienza.

Gli obiettivi
Prima di vedere più in dettaglio ognuna di esse, scopriamo i loro obiettivi principali, come recepito dalla legislazione italiana (vedi il sito del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste):

  • hanno lo scopo di tutelare la qualità dei prodotti agroalimentari;
  • salvaguardano i metodi di produzione;
  • forniscono ai consumatori informazioni chiare sulle caratteristiche dei prodotti.

Questi prodotti, riconosciuti dall’Unione Europea, garantiscono standard di qualità attraverso disciplinari di produzione e sono facilmente identificabili per il consumatore grazie al marchio posto sul prodotto.

DOP, IGP, STG

A questo punto, scopriamo nel dettaglio cosa significa ciascuna di queste denominazioni.

Logo DOPDOP
DOP è l’acronimo di Denominazione di Origine Protetta e identifica un prodotto le cui caratteristiche sono strettamente legate al territorio e alle fasi di produzione, il che significa che quel prodotto è originario ed è integralmente lavorato in un particolare ambiente geograficamente delimitato.

 

 

logo igp

IGP
IGP è l’acronimo di Indicazione Geografica Protetta. In questo caso si certifica che il prodotto è originario di una specifica area geografica, nella quale sono effettuate una o più fasi di lavorazione, ma non tutte.

 

STG
STG è l’acronimo di Specialità Tradizionale Garantita. Ciò che rende un prodotto STG sono le specifiche materie prime utilizzate tradizionalmente per produrlo o la ricetta tipica che è ‘tradizionale’ perché esiste da almeno trent’anni.
In questo caso si accetta che il prodotto possa essere preparato anche in un altro Paese dell’Unione Europea, ma s’impone che per la preparazione si debba seguire uno specifico disciplinare di produzione e che la denominazione STG debba essere rilasciata da un ente di controllo accreditato.

DOC e IGT
Oltre a quelle sopra citate, è possibile trovare sulle etichette dei vini italiani anche le denominazioni nazionali DOC e IGT, che, dal 2010 sono state ricomprese nella classificazione europea.

Vediamo il significato di questi acronimi riferiti ai vini:

  • DOC sta per Denominazione di Origine Controllata;
  • IGT sta per Indicazione Geografica Tipica.

docUn vino è denominato DOC se rispetta uno specifico disciplinare e se la sua qualità e caratteristiche specifiche sono strettamente legate ad un luogo delimitato.
Nel caso di vini ‘rinomati’ si può utilizzare anche l’acronimo DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita), che si riferisce ad un vino riconosciuto DOC da “almeno 7 anni”.
Da notare che queste ultime menzioni tradizionali sono “utilizzate dall’Italia per i prodotti vitivinicoli a DOP”. Scopri di più.

Quanto alla denominazione IGT, questa può essere utilizzata per un vino che rispetti comunque requisiti specifici, però si concede che le aree geografiche di origine siano più ampie rispetto a quelle di un vino DOC.

Va anche precisato che la menzione tradizionale IGT è utilizzata dall’Italia per prodotti vitivinicoli che siano IGP.

I prodotti del Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia non mancano di certo i prodotti denominati e riconosciuti come DOP, IGP, STG e così via! Scopriamo di seguito alcuni di questi buonissimi prodotti.

montasio dop frescoIl Montasio DOP. Come possiamo cominciare la lista se non con il nostro amatissimo Montasio, il formaggio della tradizione nato nell’omonimo altopiano delle Alpi Giulie? Lo trovi sul nostro sito, prodotto dalle latterie friulane sia fresco che mezzano, stagionato o stravecchio.

 

 

san daniele dopIl prosciutto di San Daniele DOP, un’eccellenza friulana unica, prodotto esclusivamente con carne di suino, sale marino e il microclima particolare di San Daniele. Puoi trovarlo sul nostro sito, creato dagli esperti prosciuttifici della regione.

 

 

L’olio Tergeste DOP, un olio d’oliva di ottima qualità dal gusto ‘verde’, tanto delicato quanto avvolgente. Assaggia l’olio Tergeste DOP di Parovel qui.

 

 

 

pitina igpLa Pitina IGP, un salume friulano dalla storia antica ricca di tradizione e basata sul recupero. Se non l’hai mai provata, ti consigliamo di farlo! È un prodotto davvero inimitabile. Provala sul nostro sito, prodotta da Agriturismo Borgo Titol.

La certificazione BIO

Concludiamo questo articolo parlando di una certificazione che è possibile trovare sulle etichette dei prodotti alimentari, ovvero la certificazione biologica.

I prodotti BIO devono seguire rigide regole di produzione imposte dalla normativa europea ed italiana e sono realizzati senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, come ad esempio i pesticidi, e senza OGM.

Se stai cercando dei prodotti friulani biologici, ti possiamo accontentare! Infatti, sul nostro sito puoi trovare diversi formaggi, birre e verdure sott’olio bio… per tutti i gusti!

A questo punto conosci le denominazioni principali e non ti resta che assaggiare gli ottimi prodotti tipici, che la regione ha da offrire!

Il Latte d’asina nella cosmesi

In questo articolo parliamo di un latte particolare, usato fin dall’antichità sia nell’ambito alimentare che in quello cosmetico per le sue proprietà uniche. Si tratta del latte d’asina, ovvero del latte prodotto dalla specie asinina. Se sei curioso di scoprire le sue caratteristiche e i benefici che ha per la pelle questo articolo è adatto a te!

Il latte d’asina nella storia

Quando parliamo di latte, siamo abituati a riferirci a quello bovino, o caprino in alcuni casi, ma hai mai sentito parlare del latte d’asina?

Fu Ippocrate, il padre della medicina, a descrivere i benefici per la salute del latte di asina nel IV secolo a.C.. A seguire, Plinio Il Vecchio lo introdusse nella sua opera Naturalis Historia nel I secolo d.C., descrivendo le sue proprietà benefiche sia per la salute che per la cura della pelle.

Fin dall’antichità, questo latte è stato utilizzato come alimento, come rimedio comune e come elisir di bellezza.

Il latte d’asina viene ancora oggi utilizzato per creare formaggi e prodotti cosmetici, quali saponi e creme.

Una curiosità interessante…
Si narra che Cleopatra e anche Poppea, la seconda moglie dell’imperatore romano Nerone, facessero il bagno nel latte di asina per mantenere la pelle giovane e idratata.

Anche se non si può di certo fare come Cleopatra e Poppea e riempire una vasca intera di latte d’asina, è comunque possibile godere delle sue eccellenti proprietà cosmetiche. Se vuoi scoprire come, continua a leggere.

Le proprietà cosmetiche del latte d’asina

Il latte d’asina è un prodotto con tante proprietà, che si contraddistingue per i suoi innumerevoli benefici.

Infatti, i principali ingredienti attivi agiscono come antiossidanti, proteggendo la pelle dai radicali liberi, che ne causano l’invecchiamento.

Inoltre, il retinolo, che è presente in grandi quantità nel latte di asina, accelera la produzione del collagene, mantenendo le fibre della pelle elastiche.

Anche se oggi è più difficile trovare questo latte nella grande distribuzione, è possibile trovare alimenti e cosmetici creati da alcuni piccoli produttori, che ne portano avanti la produzione con cura.

Se sei curioso di provare sulla tua pelle le qualità di questo latte, sul nostro sito puoi trovare i meravigliosi saponi al latte di asina prodotti dall’azienda Gli Asini di Manute.

Sono presenti diverse tipologie di sapone, tutti naturali e artigianali, suddivisi in base alle necessità della pelle. Ecco cosa puoi trovare:

sapone latte d'asina e miele• Il sapone latte d’asina e miele è ottimo per rigenerare l’epidermide. È caratterizzato dal suo profumo intenso ma non invadente, contraddistinto dalla naturale dolcezza e delicatezza del miele. Lascia la pelle morbida al tatto e la protegge dall’aggressione di agenti esterni. Nella lavorazione del sapone viene utilizzato il miele puro, scoprilo qui.

 

 

 

sapone latte d'asina e oleolito• Il sapone latte d’asina e oleolito di fieno è perfetto per le pelli più delicate, anche quelle dei neonati. È prodotto con l’oleolito di fieno, ovvero un infuso di fieno selezionato, per estrarre tutte le proprietà delle piante tagliate nei dintorni dell’azienda. Si tratta di un prodotto neutro, adatto a chi ha problemi di allergie, che nutre la pelle secca, lasciandola morbida e vellutata. Scoprilo qui.

 

 

 

sapone latte d'asina e cioccolato• Il sapone latte d’asina e cioccolato fondente è ideale per regalarsi un momento di dolcezza. Viene prodotto con il cioccolato puro che, grazie al contenuto di flavonoidi, previene danneggiamenti delle cellule cutanee, l’invecchiamento della pelle e la formazione di rughe. Questo sapone è anche perfetto per chi ama i profumi golosi, quasi da mangiare! Lo trovi qui.

 

 

 

sapone latte d'asina e malva• Il sapone latte d’asina e malva è adatto anche alla pelle grassa, con irritazioni cutanee o impurità. Lascia la pelle liscia e profumata… come un fiore! Nella lavorazione viene impiegata la pianta essiccata. Provalo qui.

 

 

 

 

Questi saponi sono tutti naturali ed artigianali, “fatti come una volta”, utilizzando il latte di asina puro, non liofilizzato, per mantenere tutte le sue proprietà. Inoltre, possono essere utilizzati sia sulle mani, che sul viso e sul corpo.

La produzione

latte d'asina crudoSappiamo bene che il produttore fa davvero la differenza! Per questo, vogliamo presentarti l’azienda Gli Asini di Manute, che si impegna con tanto amore e dedizione per creare dei prodotti naturali e di qualità.

L’azienda, situata a Rive d’Arcano, in provincia di Udine, è immersa nel panorama delle colline del medio Friuli. Gli Asini di Manute alleva asine di razza Romagnola, una razza che è purtroppo in via di estinzione e si occupa sia della produzione che della trasformazione del latte.

Questo tipo di latte, essendo il più simile a quello materno, è indicato anche per i neonati e per tutte le età, grazie alle sue caratteristiche organolettiche uniche. Con il latte d’asina l’azienda crea saponi naturali e formaggi molto particolari e fuori dal comune.

Il benessere degli animali è una delle basi della filosofia de Gli Asini di Manute. Infatti, le asine sono allevate in totale libertà, cibandosi di erba del pascolo a disposizione 24 ore su 24, con foraggi e paglia di produzione propria ed evitando mangimi, farine o altri tipi di integrazione alimentare.

La mungitura viene effettuata una volta al giorno e la media giornaliera è di 1 litro di latte ad asina, mentre il restante latte che viene prodotto nel corso della giornata va tutto al puledro.

asini di manute

Il risultato di queste attenzioni è un prodotto naturale e di qualità, creato nel rispetto degli animali.

 

 

 

I saponi al latte d’asina sono un’aggiunta davvero unica alla tua routine quotidiana. Puoi utilizzarli la sera, come trattamento purificante e rilassante, ideale per dedicare un momento di fine giornata a sé stessi. Se vuoi puoi anche accompagnare il trattamento a un bicchiere di vino delicato, come un Sauvignon Blanc o uno Chardonnay, oppure uno spumantizzato come il Ribolla Brut, o un Prosecco!

I saponi sono ottimi anche da usare la mattina, per cominciare la giornata al meglio, dopo una buona colazione a base di biscotti artigianali.

Concediti un momento per te stesso, tra i profumi naturali e inebrianti dei saponi artigianali e la sensazione di morbidezza sulla pelle… è impossibile non sentirsi coccolati.

La Birra artigianale: curiosità e abbinamenti

Cosa c’è di meglio di una bella birra fresca, da gustare insieme agli amici per iniziare la serata? Oppure da accompagnare a un ottimo pasto? Una buona birra può davvero fare la differenza.

Se sei un’amante della birra artigianale, oppure se sei semplicemente curioso, questo articolo fa per te!

agribirrificio villa chazil
Produzione birra artigianale Agribirrificio Villa Chazil
luppolo agribirrificio villa chazil
Luppolo Agribirrificio Villa Chazil

Come si produce la birra

Partiamo dalla produzione di questa bevanda, dalle origini così antiche che si pensa risalire addirittura a 5000 anni fa!

Per parlare della sua produzione, ovvero della birrificazione, è necessario prima introdurre gli ingredienti che compongono la bevanda, ovvero:

  • i cereali, solitamente si usa l’orzo, che vengono trasformati in malto attraverso il processo di germinazione chiamato maltazione;
  • il luppolo, una pianta che viene essiccata e macinata e che conferisce il tipico aroma e il sapore amaro;
  • il lievito, che trasforma il mosto in birra;
  • l’acqua, che, avendo un contenuto di sali minerali diverso in base alla regione, ne definisce il tipo di carattere.

A questo punto possiamo passare alle fasi della birrificazione.

  • Il primo step è quello della maltazione dei cereali, per produrre il malto. Può essere fatto con tutti i cereali, ma solitamente viene preferito l’orzo.
    Il cereale scelto è mescolato con acqua tiepida in vasche di macerazione, così comincia il processo di germinazione. In questa prima fase di produzione, inoltre, l’amido del cereale si trasforma in zuccheri semplici.
  • Il secondo step è quello della macinazione del chicco di cereale, che facilita l’assorbimento dell’acqua, che si mescola con gli zuccheri estratti dal malto.
  • Il terzo step è l’ammostamento. In questa fase il malto essiccato e macinato è mescolato con acqua per avviare il processo volto all’ottenimento del mosto, che converte gli amidi, rilasciati durante la fase di maltificazione, in zuccheri che possono essere fermentati.
  • A questo punto si passa alla cottura del mosto, che è trasferito in un bollitore. Successivamente, ad esso sono aggiunti il luppolo ed eventuali altri ingredienti aromatici.
  • A seguire, il mosto è filtrato, solitamente all’interno di un tino chiamato “centrifuga” per separare le particelle solide del mosto.
  • In seguito, il mosto filtrato viene lasciato raffreddare. In questa fase, è molto importante raffreddare velocemente il mosto, in modo tale che possa raggiungere un livello di temperatura che consenta al lievito di essere aggiunto. Infatti, quest’ultimo non può svilupparsi ad alte temperature.
  • Lo step seguente è quello della fermentazione, che avviene in più fasi. Il suo scopo è quello di trasformare gli zuccheri del mosto in alcol, anidride carbonica, la responsabile della schiuma, e sostanze aromatiche.
  • A questo punto avviene la maturazione o seconda fermentazione, che è infatti l’ultima fase della fermentazione. In questo step la birra è lasciata maturare in grandi tini a basse temperature.
  • A seguire, c’è lo step della filtrazione, che permette alla bevanda di diventare più limpida e trasparente. Questo passaggio non riguarda naturalmente le birre non filtrate, che appaiono infatti più torbide.
  • Tra gli ultimi passaggi della produzione, avviene la pastorizzazione, che, come nel caso della filtrazione, non avviene per tutte le birre. Con questo processo la birra è riscaldata ad alte temperature, per uccidere alcuni microrganismi presenti in essa ed essere conservata più a lungo.
  • Infine, a seguito di un accurato controllo di tutte le caratteristiche organolettiche, avviene l’imbottigliamento.

Forse a questo punto ti starai chiedendo, qual è la differenza tra una birra pastorizzata e una non pastorizzata?
La pastorizzazione è un procedimento volto ad eliminare alcuni microrganismi, attraverso il riscaldamento ad alte temperature. Grazie alla pastorizzazione la birra può essere conservata più a lungo, infatti, questa è una scelta che spesso viene fatta per le birre industriali, che devono durare di più.
I birrifici artigianali, però, scelgono di non pastorizzare le proprie birre, proprio per mantenere intatte tutte le sue caratteristiche e proprietà organolettiche.

Un’altra domanda che potrebbe esserti insorta potrebbe riguardare la differenza tra alta fermentazione e bassa fermentazione.
Prima di tutto la differenza risiede nel tipo di lieviti usati, quelli per la bassa fermentazione necessitano di temperature più basse, mentre quelli per l’alta fermentazione hanno bisogno di temperature più alte.
Per quanto riguarda le caratteristiche specifiche che questi tipi di fermentazione conferiscono alle birre, quelle a bassa fermentazione hanno un corpo più leggero e fresco e un sapore più delicato. Al contrario, quelle ad alta fermentazione sono più corpose e presentano aromi più speziati.

Non ce n’è una meglio dell’altra, va in base ai gusti personali!

Scopri di più in questo video in cui Birrificio Foràn illustra le varie fasi della produzione.

La birra senza glutine

Abbiamo detto che per produrre la birra viene utilizzato soprattutto il malto d’orzo, ma se ne cerchi una senza glutine, niente paura! Esistono anche loro.

Nella produzione di birre senza glutine sono solitamente utilizzati cereali che non contengono il glutine, come il riso o il mais, altrimenti sono prodotte “deglutinando” la bevanda, ovvero rimuovendo il glutine e rendendola “gluten removed” grazie all’utilizzo di enzimi specifici.

Sul nostro sito puoi trovare vari tipi di birra artigianale friulana senza glutine, ti basta cliccare qui!

Gli stili di birra

Nella scelta della birra più adatta da acquistare per una cena, un aperitivo o, perché no, anche solo da degustare per un momento di relax, avrai sicuramente pensato almeno una volta “quale stile dovrei scegliere?”.
Ovviamente, non c’è una regola generale, perché il gusto personale è sempre ciò che conta di più. In alcuni casi, però, può essere d’aiuto conoscere gli abbinamenti migliori per degustarla al meglio.

Prima di tutto, con stili di birre si intendono le diverse categorizzazioni delle birre secondo varie caratteristiche, come ad esempio il gusto, l’aroma, il colore o lo specifico metodo di produzione utilizzato.

Alcuni esempi possono essere lo stile Blanche, Lager, IPA, Stout e così via.

Continua a leggere per scoprire come goderti al meglio le tue birre preferite!

birrificio foran
Birre artigianali Birrificio Foràn

Quale birra scegliere e abbinamenti

Nel nostro negozio online di Fattorie Friulane trovi diversi tipi di birra artigianale friulana e, con essi, un consiglio su come abbinarle!

Una curiosità sulla birra artigianale
Lo sapevi che per essere definita artigianale, deve avere determinate caratteristiche?
Secondo la Gazzetta Ufficiale “si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione.”

Ecco qualche spunto, direttamente dal nostro negozio online e dai nostri produttori, per trovare le birre più adatte a te e scoprire come degustarle al meglio!

Cosa scegliere se…

ti piacciono le birre rosse
Prova la Sole Rosso in stile Irish Red Ale di Agribirrificio Villa Chazil. Ti consigliamo di berla insieme a qualche fetta di prosciutto di San Daniele per un abbinamento perfetto!
Prova anche la Birra Agricola SEO di La Fattoria di Pavia, una birra rossa, di malto d’orzo, rifermentata in bottiglia. Da assaggiare insieme ad arrosti, selvaggina, frico e polenta o Montasio DOP.

cerchi una birra chiara
In questo caso puoi scegliere la Blanche Arméria di Birrificio Foràn, una birra bianca ad alta fermentazione, con una schiuma ricca, che puoi bere insieme a pesce alla griglia, sushi, carni bianche e formaggi stagionati.

vuoi una birra misteriosa o particolare
Non possiamo che consigliarti la Code Buie di Agribirrificio Villa Chazil, che utilizza la canapa sativa invece del luppolo. Da accostare a un formaggio Latteria prodotto con latte fieno per esaltarne al meglio il gusto!
Assolutamente da scoprire anche la Stout Enigma C327 di Birrificio Foràn, una birra scura ad alta fermentazione il cui nome è esso stesso l’enigma. Da abbinare a carni rosse grigliate, formaggi stagionati e frutti di mare.

stai cercando una birra senza glutine
Le B.O.N.A., Lady White e St. Bernarda di Birrificio Foràn sono ottime se cerchi birre certificate senza glutine e anche biologiche! Le ultime due hanno anche ricevuto una medaglia di riconoscimento dal concorso internazionale di prodotti biologici di Limas in Francia “Concours International des Produits Biologiques et en conversion”.
Trovi anche la Birra Lussari di La Fattoria di Pavia, rifermentata in bottiglia e perfetta con cibi piccanti e speziati.

birra artigianale friulana foran
Birra artigianale Birrificio Foràn

Le birre che trovi sul nostro sito sono prodotte in Friuli da birrifici artigianali, che coltivano direttamente i cereali e si occupano della cura di tutta la filiera di produzione, dalla terra al prodotto finale. Sono davvero tutte da scoprire!

A questo punto probabilmente ti sarà venuta voglia di bere una bella birra artigianale friulana…comincia a degustare qui!